Scippo a Santa Croce, due negano accuse: c’è un altro gelese coinvolto

 
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Immagini di repertorio

Gela. Si sono difesi, davanti al gip del tribunale di Ragusa, e l’indagine avviata dopo uno scippo a Santa Croce Camerina si amplia. Il trentacinquenne Stefano Camilleri e il ventiquattrenne Paolo Dylan Raitano hanno escluso di aver agito. Non sarebbero stati loro a strappare la collana portata da una donna. Sarebbe stata presa di mira mentre si trovava in strada, nel piccolo centro del ragusano. Camilleri, difeso dall’avvocato Rosario Prudenti, ha spiegato di aver dato solo un passaggio in auto ad alcuni conoscenti. Non ha precedenti penali e si sarebbe recato nella zona per la pesca. E’ stata chiesta la revoca della misura. Raitano, difeso dal legale Francesco Enia, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere ha comunque negato gli addebiti, rilasciando dichiarazioni spontanee. Entrambi sono sottoposti ai domiciliari.

Gli investigatori ragusani, inoltre, sono arrivati al venticinquenne Salvatore Cannizzaro. Attualmente detenuto, non escludono che sia stato lui stesso ad entrare in azione. Difeso dall’avvocato Rocco Cutini, di recente era stato fermato nella stessa zona. I carabinieri lo avevano bloccato con l’accusa di aver violato gli obblighi della sorveglianza speciale. Non avrebbe potuto allontanarsi da Gela.

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