Scontro su aperture, Corallo: “Di Stefano si occupi di rilanciare veramente la città”

 
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Il segretario provinciale della Filcams Nuccio Corallo

Gela. Da anni, sostiene la campagna della Filcams-Cgil, ribattezzata “la festa non si vende”. Il segretario provinciale della sigla sindacale, Nuccio Corallo, non condivide per nulla le affermazioni dell’assessore Terenziano Di Stefano. Sindacato e vicesindaco sono assai distanti quando il tema è quello delle aperture delle attività commerciali nei giorni festivi. Il sindacato ha detto no e ha anche dichiarato lo sciopero, su base regionale. Per Di Stefano, invece, le aperture nei giorni festivi possono essere utili in una città “a vocazione turistica”. “Quindi, l’amministrazione comunale è concorde con le aperture festive e domenicali ed è convinta che non serva nessuna regolamentazione per le aperture nei giorni segnati in rosso nei calendari? Spiegassero a me e al resto della città l’utilità di ciò e di quali e quanti turisti parlano? Crediamo – dice Corallo – e siamo in tanti a farlo, che serva una sana rimodulazione che spinga verso la regolamentazione delle aperture selvagge nei giorni domenicali e festivi”. Per il sindacalista, piuttosto che sostenere le aperture nei giorni festivi, Di Stefano dovrebbe porre altre priorità per il rilancio della città.

“Il vicesindaco dovrebbe lottare per la riapertura del museo regionale e per l’avvio del nuovo sito. Dovrebbe preoccuparsi di un lungomare già devastato e curarsi del centro storico, abbandonato a sé stesso – dice ancora Corallo – si dovrebbe preoccupare di non far transitare i mezzi pesanti dalla via Venezia e della  pulizia di tutta la città, del rilancio della villa comunale, riportandola agli antichi splendori. I lavoratori della piccola e media distribuzione dovrebbero essere liberi di stare con le loro famiglie, sia la domenica che nei festivi. Solo così potranno conoscere la bellezza di una gita fuori porta, insieme ai loro cari”. Il dibattito sulla liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali va avanti da anni e la Filcams ha sempre chiesto di tutelare dipendenti, costretti a lavorare per l’intera settimana e senza pause.

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