Servizio idrico, sindacati incontrano Ati: “Fare in fretta per non perdere risorse”

 
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Gela. Tra i trenta e i quaranta giorni per concludere il passaggio di consegne dall’Ato Cl6 alla nuova Assemblea territoriale idrica. Il presidente dell’Ati Massimiliano Conti lo ha spiegato ai confederali di Cgil, Cisl e Uil, durante un incontro, tutto improntato sul futuro del servizio idrico. C’era Conti e c’erano i sindaci di Riesi, Mazzarino e Caltanissetta. Mancava l’avvocato Lucio Greco, in rappresentanza del Comune di Gela. Per i sindacati, come confermano Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro, è essenziale fare presto, anche per non mettere a rischio “le risorse comunitarie la cui scadenza è fissata per il 31 dicembre di quest’anno”. “Senza i finanziamenti europei – spiegano i confederali di Cgil, Cisl e Uil – non si possono programmare i necessari investimenti, non si fa respirare l’economia del territorio, non si assicura una gestione puntuale dei servizi di erogazione e non si ridefiniscono le tariffe”. Toccherà all’Ati effettuare un monitoraggio completo dello stato del servizio, che soprattutto in città lascia a desiderare. Conti ha ottenuto il via libera all’accordo con l’Autorità idrica toscana, che accompagnerà l’Ati in questa fase. Per i sindacati, uno dei tanti punti delicati è quello del costo del servizio. “Prendiamo il caso delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna dove il costo annuo si aggira intorno ai 500 euro contro la media nazionale di 376 euro. Gli enti gestori del servizio applicano delle tariffe esose facendo registrare medie intorno a 500 euro. Nel caso di Siciliacque, 0,6960 centesimi di euro/mc è pari a circa il triplo del corrispettivo tariffario che gli enti gestori sono tenuti ad applicare – continuano – lo si evidenza anche dalla sentenza emessa dal Tar Palermo. A fronte del ricorso presentato dall’Amap contro una delibera della giunta regionale che, per il periodo regolatorio 2016-2019, ha applicato tariffe all’ingrosso reputate illegittime. Il presidente dell’Ati Conti tenga conto di quanto successo a Palermo e agisca”.

Al momento, la gestione di Caltaqua non appare messa in discussione, nonostante la decisione della commissione tecnica, che ha votato per sciogliere il contratto (un voto in tal senso è arrivato anche dal sindaco Lucio Greco che fa parte della commissione). Chiudere in anticipo il rapporto trentennale non sarà affatto semplice, neanche da un punto di vista finanziario.

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