Sfiducia, commissariamento e poi Greco, Corte dei Conti: “Manca relazione fine mandato”

 
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Gela. La fine anticipata della sindacatura Messinese, ratificata dalla sfiducia di tre anni fa, e il periodo di commissariamento, hanno fatto perdere di vista la relazione di fine mandato, che doveva essere trasmessa anche alla Corte dei conti regionale. I giudici palermitani, dopo le verifiche, con una decisione assunta dalla sezione di controllo, non hanno trascurato la “svista” degli uffici comunali, disponendo sanzioni. E’ risultato, infatti, che dopo l’insediamento del sindaco Lucio Greco, nell’agosto di due anni fa fu approvata, in giunta, la sola relazione di inizio mandato, in assenza però di quella di fine mandato, relativa al periodo precedente. “Avendo avuto circa un anno di presenza del commissario straordinario nessuno ha chiesto agli uffici finanziari di predisporre relazione di fine mandato e gli uffici non si sono attivati anche perché il mandato precedente del sindaco Messinese era stato spezzato con la nomina del commissario straordinario e pertanto non si sapeva a quale periodo fare riferimento per una eventuale relazione di fine mandato”, così hanno spiegato i componenti del collegio dei revisori del Comune, attraverso le conclusioni del dirigente del settore finanziario, in una nota di risposta ai magistrati contabili. Per i giudici della sezione di controllo, non è stata rispettata la normativa che regola la presentazione e la pubblicazione della relazione di fine mandato. Viene escluso che a provvedere dovesse essere il commissario, insediatosi dopo la sfiducia del 2018. “Quanto sostenuto dall’ente non appare compatibile con la normativa vigente, come interpretata dalla giurisprudenza contabile”, si legge nella deliberazione. I giudici contabili riportano diversi casi giurisprudenziali dello stesso tipo, concludendo per l’irrogazione di sanzioni, che toccheranno le retribuzioni e le indennità, dovute al sindaco e al responsabile del servizio finanziario o al segretario generale, “qualora non abbia predisposto la relazione”.

“In caso di mancato adempimento dell’obbligo di redazione e di pubblicazione, nel sito istituzionale dell’ente, della relazione di fine mandato, al sindaco e, qualora non abbia predisposto la relazione, al responsabile del servizio finanziario del comune o al segretario generale è ridotto della metà, con riferimento alle tre successive mensilità, rispettivamente, l’importo dell’indennità di mandato e degli emolumenti. Il sindaco è, inoltre, tenuto a dare notizia della mancata pubblicazione della relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell’ente”, indica la disciplina in materia. A Palazzo di Città, bisognerà provvedere, relazionando alla Corte dei Conti. La deliberazione è stata trasmessa anche alla presidenza del consiglio comunale e ai consiglieri. Secondo i giudici della sezione di controllo, negli equilibri dell’ente comunale, la relazione di fine mandato funge da garanzia, tracciando lo stato complessivo dell’ente, anche sotto il profilo finanziario. Di recente, l’opposizione ha invece chiesto al sindaco delucidazioni sulla relazione delle attività svolte fino ad oggi, mai pervenuta all’assise civica.

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