Violenze su una dipendente dell’ospedale, tre anni e otto mesi per Lizzadro

 
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Gela. Violenza sessuale e lesioni gravi ai danni di un’operatrice dell’ospedale Vittorio Emanuele. È scattata la condanna a tre anni e otto mesi di reclusione per il medico cinquantaquattrenne Paolo Lizzadro, già in servizio al pronto soccorso del nosocomio di via Palazzi.

La decisione è stata pronunciata dal collegio giudicante presieduto dal magistrato Paolo Fiore, affiancato dalle colleghe Manuela Matta e Patrizia Castellano. L’imputato, stando alle accuse, non avrebbe accettato la fine della relazione sentimentale intrecciata con la vittima e, ritornato in città, avrebbe esercitato le violenze contestategli. I pubblici ministeri avevano chiesto la condanna a sette anni di reclusione.
Il collegio, inoltre, ha riconosciuto una provvisionale da quindicimila euro in favore dell’operatrice, costituitasi parte civile con l’avvocato Fabrizio Ferrara, oltre al diritto al risarcimento dei danni, eventualmente da determinare in sede civile.
La difesa del medico, arrestato dagli agenti di polizia del commissariato dopo il suo rientro dalla Colombia nel maggio di un anno fa, ha contestato le accuse, cercando di ridimensionarle e collocare nell’ambito di una relazione sentimentale turbolenta.

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