“Volevano i soldi per comprare il latte ai bambini”, le richieste estorsive al titolare di una fornace

 
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Gela. “Sono venuti a Natale e a Pasqua. Mi hanno chiesto i soldi per comprare il latte ai bambini”. Denaro che venne consegnato dal titolare di una fornace al quale si sarebbe rivolto anche Gianluca Pellegrino, tra gli imputati nel giudizio scattato dall’indagine “Falco”. Gli investigatori ritengono che la famiglia Emmanuello stesse tentando di riorganizzarsi, facendo leva soprattutto su Pellegrino. Nel corso dell’inchiesta, però, sono emerse altre vicende e la presenza di presunti esponenti legati al gruppo nei servizi di guardiania e di sicurezza in alcuni locali della città. Il pm della Dda di Caltanissetta Matteo Campagnaro si è proprio soffermato sulle richieste di denaro. “Se non ricordo male ho dato dei regali – ha proseguito il titolare della fornace – tra i trecento e i cinquecento euro”. Non ha però saputo individuare chi fosse materialmente andato da lui a fare le richieste. Richieste di assunzione che sarebbero pervenute anche ai titolari di aziende impegnate nei lavori per la condotta idrica Gela-Aragona. In un caso, furono accertate delle intimidazioni, anche a colpi di arma da fuoco. “In quel periodo, sapendo che avevamo acquisito importanti commesse – ha detto uno dei titolari – arrivavano tante richieste di assunzione”.

Nell’indagine sono confluite diverse vicende estorsive risalenti a diversi anni prima, attribuite soprattutto a Pellegrino. Nel mirino sarebbero finiti imprenditori ed esercenti della città. Le accuse vengono mosse contro lo stesso Pellegrino, Nunzio Alabiso, Emanuele e Giovambattista Campo, Pietro Caruso, Giuseppe Di Noto, Emanuele Emmanuello, Angelo Famao, Emanuele Faraci, Guido Legname, Francesco Metellino, Alessandro Pellegrino, Rosario Perna, Daniele ed Emanuele Puccio, Emanuele Rolla, Loreto Saverino, Melchiorre Scerra, Angelo Scialabba e Gaetano Davide Trainito, Orazio Tosto e Nicolò Ciaramella. Sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Cristina Alfieri, Francesco Enia, Salvo Macrì, Filippo Spina, Ignazio Raniolo, Mario Brancato, Salvatore Priola, Alessandro Del Giudice, Carlo Aiello, Salvatore Pappalaro e Antonio Impellizzeri.

1 commento

  1. Ma lo vogliamo dire che c’è un processo aperto da piu di 2 anni a 23 persone tra cui un solo detenuto dal primo giorno di ordinanza e tutti gli altri liberi…

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