Agroverde luci e ombre, tre legali ottengono gli atti dopo i tanti veti

 
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Gela. L’intero faldone d’atti del maxi progetto Agroverde, per la prima volta, nelle mani di un pool di legali che è riuscito ad ottenerla dopo i tanti no incassati sia da parte dei funzionari di Palazzo di Città che da quelli della cooperativa presieduta da Stefano Italiano.

L’avvocato Saverio Girgenti e i colleghi Angelo Cascino e Guglielmo Piazza, da diversi giorni, stanno studiando ogni atto dell’iter autorizzativo che ha portato agli espropri dei terreni e non solo. Dopo il muro di no sollevato alle loro richieste d’accesso, è arrivata una sentenza dei giudici del tribunale amministrativo di Palermo.
I magistrati sono intervenuti sul caso di Concetta Sfalanca, un’ex proprietaria di terreni espropriati dai tecnici comunali e da quelli di Agroverde, che chiese di poter accedere alla documentazione del progetto. Assistita proprio dall’avvocato Saverio Girgenti, lo scorso febbraio, ha ricevuto un verdetto favorevole.
“Questa sezione, sull’accesso agli atti autorizzatori in materia edilizia, ha avuto modo di precisare – scrissero i giudici – che le concessioni e le autorizzazioni edilizie non sono né devono essere atti riservati, essendo, per contro, pubblici ed ostensibili. Per cui nulla osta alla loro esibizione al richiedente che abbia un interesse specifico e concreto al riguardo”. Dopo settimane di attesa, i documenti sono stati notificati ai tre legali. Già martedì mattina, esporranno le loro conclusioni nel corso di un incontro pubblico all’interno della sede sindacale della Cisl di via Francesco Crispi.
Una procedura molto lunga che non ha risparmiato neanche momenti di tensione sia per l’avvocato Girgenti che per la sua assistita. Adesso, all’azione dei legali si sono associati non soltanto i sindacalisti della Cisl ma anche i consumatori di Adiconsum e gli agricoltori affiliati alla Cia. Tutto scaturì dai continui dinieghi che i funzionari comunali apposero alle richieste di accesso agli atti formulate dalla proprietaria.
Una sorta di scarica barile istituzionale, con rimpalli di responsabilità tra uffici municipali e tecnici Agroverde, bocciato dal verdetto dei giudici di Palermo che hanno accolto in pieno la richiesta della donna. Adesso, questa stessa strada potrebbe essere percorsa da altri proprietari già espropriati.

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