Alario presidente della consulta giovanile: “Lo facciamo gratuitamente…per la città”

 
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Alario, Martines, Di Stefano e il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia

Gela. La consulta giovanile entra a Palazzo di Città e a presiederla sarà Orazio Alario. Con venti voti favorevoli, è lui il presidente di un organo che, almeno sulla carta, diventa quasi parallelo al consiglio comunale e alle commissioni del municipio. Alario è uno dei fondatori del nucleo locale dei Giovani Dem ed è stato eletto in quota Futuredem. Vicepresidente è Josephine Martines di Pensare Futuro e segretario, invece, Marzia Di Stefano. “Dobbiamo ancora completare l’organizzazione interna – dice Alario – e penseremo anche ai tavoli tematici, che svolgono funzioni analoghe a quelle delle commissioni consiliari”. In una fase di crisi politica profonda per la giunta del sindaco Domenico Messinese e rapporti tesissimi con il consiglio comunale, arrivano quelli della consulta giovanile, ufficializzata negli scorsi mesi e adesso con un’identità di incarichi. “Vogliamo fare un buon lavoro e occuparci di temi importanti – dice ancora Alario – ovviamente, lo facciamo a titolo gratuito. Non ci sono gettoni di presenza ma solo spirito di condivisione e volontà di fare, nell’interesse della città”.

Gli incarichi alla consulta giovanile. A tenerlo a battesimo, ieri sera, c’era Alessandra Ascia, presidente dem del consiglio comunale, insieme all’amministrazione comunale. Alario, con il segretario dei Giovani Democratici Stefano Scepi, è tra i giovani che il segretario cittadino dem Peppe Di Cristina ha voluto nel partito, nel tentativo di svecchiarlo. “Non ricopro cariche cittadine nei Giovani Democratici – conclude – mi sono presentato alla consulta giovanile con l’associazione Futuredem. Ringrazio gli altri componenti che mi hanno dato fiducia”. Almeno una volta al mese, i componenti della consulta, che ricomprende anche studenti delle scuole superiori della città, potranno riunirsi nell’aula del consiglio comunale, a Palazzo di Città. In attesa di capire se i “grandi” prenderanno in considerazione le loro proposte, la consulta si è data un’organizzazione interna.

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