“Avanti con il nostro progetto per la città”, Franzone: “Politica locale non si vuole svecchiare”

 
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Filippo Franzone

Gela. “Andiamo avanti con la nostra lista, con l’intenzione di coinvolgere più cittadini possibile”. Filippo Franzone e i suoi sostenitori non allentano l’intensità del lavoro preparatorio in vista delle urne per le amministrative. Il presidente del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese ha deciso di non sostenere la candidatura dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano. Insieme al gruppo di “Moto civico”, Franzone ha seguito l’agorà ma senza accogliere favorevolmente l’ultimo tratto, quello che ha generato l’ufficializzazione della candidatura di Di Stefano. “La politica gelese, purtroppo, sembra non apprezzare chi ha sempre lavorato in modo libero. Ne abbiamo preso atto e procedimento da soli per prepararci alle amministrative. Nessun appoggio politico? Non lo considero un problema – dice ancora – in questi anni la politica locale ha sempre dimostrato di non volersi svecchiare. Mi sembra evidente sia nel centrosinistra sia nel centrodestra”. Franzone appare un outsider che potrebbe approfittare di eventuali spazi ancora tutti da coprire. “Non ci batteremo solo per i nostri capisaldi di sempre, il passaggio al Libero consorzio di Catania e il miglioramento del sistema sanitario – continua – dobbiamo invertire la rotta per impedire che ancora tanti vadano via definitivamente dalla città. Affrontare la questione economica, così come quella industriale, è imprescindibile”. L’uscita dall’agorà, al momento, non sembra sanabile. “Da quando abbiamo preso una strada differente, non ho sentito nessuno degli altri esponenti dell’agorà così come loro non mi hanno contattato – aggiunge il candidato a sindaco – non penso ci siano le condizioni per un dialogo che al momento mi sembra superfluo”. L’ex assessore Di Stefano, subito dopo la conferma della sua candidatura, ha cercato di non chiudere affatto né a Franzone né all’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, a sua volta in corsa per la poltrona di primo cittadino. Ad oggi, non sono pervenuti riscontri particolari.

“Se non cambiano i nomi – conclude Franzone – i risultati per la città saranno gli stessi degli ultimi cinque anni, culminati con il dissesto finanziario del Comune, ma anche del periodo precedente”. Il gruppo a suo sostegno sta coordinando un progetto, con incontri settimanali, e non nega eventuali aperture “ad altre entità”.

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