“Aveva quattro immobili di proprietà”, presunta truffa Rmi in Comune: operaio a processo

 
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Gela. Non avrebbe dichiarato la proprietà di almeno quattro immobili, secondo i pm della procura per evitare di essere escluso dal programma dei cantieri di servizio, destinati ai lavoratori rmi. Un operaio, che ha prestato la propria attività per conto del Comune, adesso deve rispondere di una presunta truffa. E’ stato aperto il dibattimento davanti al giudice Marica Marino. Difeso dall’avvocato Rosario Prudenti, negli scorsi mesi era stato rinviato a giudizio. In udienza, hanno testimoniato il finanziere che si occupò dei controlli e una funzionaria del municipio. “La richiesta di effettuare accertamenti arrivò dal municipio”, ha detto il militare. Venne individuata una sproporzione tra quanto dichiarato dall’operaio e i beni effettivamente posseduti. “Con quattro immobili di proprietà – ha detto la funzionaria comunale – non avrebbe potuto avere accesso al programma rmi, che invece prevede reddito zero e la proprietà solo dell’abitazione nella quale si vive”.

La difesa, invece, ha più volte sostenuto che l’operaio non avrebbe mai avuto la proprietà di quegli immobili, ma solo un usufrutto. Si sarebbe trattato di pertinenze di scarso valore. Nel corso delle verifiche, come spiegato dai testimoni, sarebbero emersi inoltre minimi introiti ricevuti da altri familiari dell’operaio. Numeri che verranno ulteriormente verificati e che potrebbero incidere sul verdetto finale.

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