Blitz “Villaggio Aldisio 2”, depositate motivazioni: proposti ricorsi contro condanne

 
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Immagini di repertorio

Gela. Quindici condanne e cinque assoluzioni per i presunti pusher che diversi anni fa vennero coinvolti nell’inchiesta “Villaggio Aldisio 2”. La decisione è stata emessa lo scorso febbraio, in primo grado, dal giudice Marica Marino. Le motivazioni sono state depositate e le difese hanno provveduto a depositare i ricorsi in appello. Toccherà ai giudici della Corte nissena di secondo grado ritornare sulla vicenda. In primo grado, al termine di un lungo dibattimento, sono arrivate condanne, anche più pesanti rispetto alle richieste avanzate dal pubblico ministero. Per l’accusa, gli imputati avrebbero messo le mani nello spaccio di droga, gravitando nel gruppo di giovani che aveva base tra le strade di Villaggio Aldisio e fu monitorato dagli agenti di polizia del commissariato.

Le assoluzioni hanno riguardato solo Alessio Balbi, Antonio Radicia, Luca Incorvaia, Calogero Orazio Peritore e Alessio Tallarita. Tre anni e quattro mesi di reclusione, invece, sono stati imposti ad Aristide Tascone, tre anni e tre mesi a Cristian Catalano, tre anni a Nunzio Di Noto, due anni e nove mesi a Luigi Di Noto, due anni e sette mesi a Nicola Comandatore e Benedetto Curvà, due anni e sette mesi per Nunzio Esposito Ferrara, due anni e sei mesi per Ignazio Brivitello, un anno e due mesi a Ciro Schiattarella, un anno e un mese a Danilo Radosta e Gerico Antonio Tallarita, un anno ciascuno ad Ernesto Privato, Bartolo Scrivano, Andrea Sorrentino e Giuseppe Vaccaro. Alcuni dei condannati hanno comunque ottenuto assoluzioni per altri capi di imputazione. Secondo le difese, invece, non ci sarebbero state prove concrete per ritenere che gli imputati abbiano fatto parte di un gruppo di pusher organizzato. E’ stato sottolineato che in diversi casi, anche dal contenuto delle intercettazioni, non emergerebbero elementi concreti per ritenere che gli imputati si riferissero ad incontri per la cessione di sostanze stupefacenti. Molti hanno parlato solo di consumo personale. Tutti aspetti adesso condensati nei ricorsi depositati alla Corte d’appello di Caltanissetta. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Giovanna Miceli, Carmelo Tuccio, Francesco Enia, Davide Limoncello, Giusy Ialazzo, Nicoletta Cauchi, Laura Caci, Tommaso Vespo, Rocco Guarnaccia e Rosario Prudenti.

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