“Ci licenziano pur avendo il lavoro”, gli operai di Riva e Mariani fermano i cantieri

 
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Gela. Quindici licenziamenti, peraltro comunicati dai responsabili dell’azienda nel pieno della protesta dei lavoratori del diretto e dell’indotto della fabbrica Eni contro il piano di ridimensionamento del sito locale, e gli operai del gruppo Riva e Mariani incrociano le braccia.

Questa mattina, nessuno dei circa quaranta dipendenti ha varcato i cancelli dello stabilimento di contrada Piana del Signore. Dopo aver scongiurato, negli scorsi mesi, il taglio di ventiquattro unità: la protesta riprende. Un primo incontro in prefettura, chiesto dai segretari provinciali dei chimici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, si è trasformato la scorsa settimana in un nulla di fatto a causa dell’assenza dei dirigenti di Riva e Mariani che sarebbero stati avvisati in ritardo. “Ci licenziano – spiegano gli operai rimasti in sit in davanti la fabbrica – nonostante abbiano a disposizione sia il contratto per lavori di coibentazione che quello per ponteggiatura. La nostra azienda ha avviato cantieri fuori dalla Sicilia e all’estero. Siamo pronti alle trasferte. Non capiamo, però, questa scelta di licenziarci. In giro per il mondo assumono, qui’ tagliano”. I titolari della società, invece, legano la scelta di licenziare allavriduzione di commesse. Adesso, gli operai, da anni impiegati in fabbrica, attendono una nuova convocazione in prefettura. La loro mobilitazione, comunque, sembra solo all’inizio.

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