Civici possono decidere le sorti del sindaco, domani al tavolo: su sfiducia voto cruciale

 
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Una riunione dei civici di "Una Buona Idea"

Gela. Una posizione sulla sfiducia al sindaco Lucio Greco non l’hanno ancora presa e da mesi chiedono chiarezza sui numeri effettivi del municipio, in piena emergenza finanziaria. I civici di “Una Buona Idea”, che in giunta ci sono stati per oltre tre anni e con un ruolo sicuramente non secondario, potrebbero diventare il vero punto di svolta politico delle sorti dell’amministrazione dell’avvocato. Con il blocco di centrodestra all’opposizione che pare ormai fermo per il sì alla sfiducia e i voti favorevoli alla mozione che dovrebbero arrivare in aula sia dai tre consiglieri di “Unità progressista” sia dal dem Gaetano Orlando (salvo diverse intese allo stato veramente difficili da ipotizzare), la decisione dei civici potrebbe chiudere definitivamente l’esperienza Greco oppure dargli respiro, anche per giungere all’approvazione degli atti finanziari e dei correttivi richiesti dalla Corte dei Conti. Se i consiglieri di “Una Buona Idea” Davide Sincero e Rosario Faraci dovessero propendere per il sì alla mozione, almeno a livello potenziale, si arriverebbe ai quindici voti necessari per sfiduciare il primo cittadino. Indicazioni ufficiali dal gruppo non ne sono arrivate e tanti del “partito” della sfiducia guardano proprio a loro, che sono opposizione al sindaco ma non hanno firmato la mozione, anche perché in realtà non hanno mai condiviso il percorso politico che ha portato all’iniziativa. Al tavolo di domani indetto dal sindaco, che vuole un confronto schietto sulla situazione finanziaria del municipio, i civici ci saranno, come conferma il segretario Giovanni Giudice. Del resto, l’apertura del primo cittadino si è concretizzata pochi giorni dopo le dichiarazioni rilasciate dall’ex numero due della giunta, Terenziano Di Stefano, che ha invitato l’avvocato a convocare la politica e a fare chiarezza sui tempi per gli atti finanziari e più in generale sullo stato dei conti del municipio, costantemente sotto la lente di ingrandimento dei magistrati contabili. Gli esponenti di “Una Buona Idea” vogliono anzitutto comprendere se possano esserci le condizioni per avere in tempi rapidi gli atti finanziari, propedeutici alle misure correttive. Sicuramente, i tempi lunghi e la mancanza di riscontri dalle stanze dell’amministrazione non hanno creato le condizioni giuste per un dialogo a sostegno dell’ente.

I civici in più occasioni, nel corso di sedute di consiglio comunale, hanno chiesto delucidazioni adesso al neo segretario Carolina Ferro e prima ancora al predecessore Loredana Patti, entrambe con l’interim al settore bilancio. Se alla fine la dirigenza di “Una Buona Idea” propendesse per dire no alla sfiducia, allora sarebbe quasi sancita la distanza netta dal centrodestra, con i civici che a quel punto potrebbero accelerare nel percorso che li potrebbe condurre in direzione centrosinistra, magari insieme ai progressisti e quindi con Pd e Movimento cinquestelle, forse cercando di coinvolgere altre aree politiche come quella autonomista, con la quale i rapporti rimangono piuttosto saldi. Dopo il vertice di domani a Palazzo di Città e all’indomani della seduta per il voto al Pef del servizio rifiuti (rivisto al ribasso anche su indicazioni degli stessi civici), da “Una Buona Idea” arriveranno le indicazioni decisive, che appunto potranno far pendere la bilancia politica della sfiducia in un senso oppure nell’altro.

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