Investimenti, nell’indotto sindacati per la tutela della manodopera locale

 
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Gela. Il programma degli investimenti, seppur non esattamente in linea con le previsioni iniziali, va comunque avanti. Nel sistema di Eni per il sito locale le prossime tappe significative sono i cantieri del progetto “Argo-Cassiopea” per il gas e lo sviluppo dell’impianto biojet destinato ai carburanti per l’aviazione. I sindacati da tempo monitorano l’evolversi di procedure che si sono rivelate anche piuttosto complesse, anzitutto a livello autorizzativo. In questa fase, i dubbi sullo sviluppo degli investimenti della multinazionale sembrano ormai diradati. L’attenzione si è invece spostata, sul piano sindacale, sui livelli occupazionali e sui cambi di appalto. Sono tanti i lavoratori coinvolti in un percorso legato ai contratti acquisiti da nuove società. Le organizzazioni sindacali, sia di categoria (principalmente metalmeccanici ed edili) che confederali, stanno cercando di arrivare ad un’intesa complessiva coinvolgendo la controparte datoriale, rappresentata in gran parte da Sicindustria. Garantire gli attuali livelli occupazionali, evitando che i lavoratori locali finiscano fuori dal ciclo produttivo, è uno degli obiettivi che viene perseguito. Da tempo, si riparla del bacino storico dell’indotto, che non ha mai avuto un pieno riconoscimento nonostante i tanti accordi istituzionali. Spesso, alla manodopera del bacino si preferisce invece quella esterna, che arriva anche da altri siti produttivi. I sindacati non hanno trascurato neppure l’eccessivo uso di forme contrattuali a tempo o legate ad agenzie interinali.

La stagione degli investimenti nel sito locale, che dovrebbe toccare inoltre il ciclo dell’idrogeno, potrebbe aprire ad opportunità occupazionali che i sindacati vogliono vagliare. In caso contrario, infatti, si porrebbero problemi non da poco per l’accesso agli ammortizzatori sociali, con un’area di crisi che ad oggi non ha mai assicurato un vero ricambio in materia di nuovi progetti per il territorio. Nelle ultime settimane, sono riprese proteste dei lavoratori dell’indotto (le cui aziende hanno tardato con i pagamenti per diverse mensilità) ma anche di quelli del bacino mai riassorbiti.

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