“Con Tamajo e Mancuso per progetto di rilancio”, Federico: “Amministrazione? Non vedo un’idea di città”

 
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Pino Federico

Gela. Il dialogo è aperto, nel centrodestra che si rifà a Forza Italia. L’ex parlamentare Ars Pino Federico e il suo gruppo sono decisamente vicini a questo contesto politico. “Con l’assessore regionale Tamajo e con il parlamentare Mancuso, parliamo spesso – dice – c’è la volontà di costruire un progetto per il territorio. Il centrodestra deve ripartire”. I rapporti con Tamajo sono di lungo corso, quando con Federico condivise l’esperienza da deputato regionale. Per quanto concerne Mancuso, attuale deputato Ars e riferimento territoriale di Forza Italia, nonostante gli alti e bassi del passato, le interlocuzioni vanno avanti. Di certo, Federico e i suoi non si rivedono nel drappello locale più vicino all’europarlemntare Marco Falcone. Fin dall’inizio, l’ex presidente della Provincia è stato molto chiaro, non ci saranno “sconfinamenti” nel campo dell’attuale amministrazione comunale e del sindaco Di Stefano. “La città lo ha votato ed è giusto che governi. Ha onori e oneri – continua – non si può essere tutti la stessa cosa, altrimenti la gente si allontanerà ancora di più dalla politica. Noi siamo consapevoli di stare all’opposizione ma questo non significa esimersi dal fare proposte. E’ chiaro che non toccano all’opposizione gli oneri legati al governo della città. Se ci sono proposte per il territorio, non ci tireremo indietro ma non siamo noi a governare”. Federico, che in consiglio comunale guarda soprattutto al consigliere Gabriele Pellegrino di “Avanti Gela”, sembra piuttosto convinto che il centrodestra locale possa ripartire. Alle amministrative appoggiò “Alleanza per Gela”, fuori dal blocco ufficiale dei partiti. In questi mesi, è diventato più concreto il dialogo con i forzisti. L’amministrazione comunale, ad oggi, la considera piuttosto incerta nell’incedere. “C’è troppa estemporaneità – precisa – non vedo un’idea precisa della città. Si fanno trionfalismi per piccoli risultati. Invece, bisognerebbe intestarsi una grande battaglia per rafforzare la Gela-Comiso e sostenere il rilancio di quell’aeroporto piuttosto che pensare ad altri progetti. Voglio capire cosa ne pensano Di Paola e il sindaco. Non si può esultare per un autobus che collega Gela e Palermo. E’ un risultato ma non è decisivo. Sono altri gli obiettivi veramente importanti. Ancora oggi, sono in cantiere opere che io stesso programmai tra il 2010 e il 2011. Mi riferisco alla riqualificazione del museo regionale e alla realizzazione di quello del mare e ancora alla nuova tangenziale. Bisogna muoversi sulla sanità e sul potenziamento di quella locale. Il nuovo ospedale? Spinsi per inserirlo, insieme all’allora assessore regionale Razza. Può assicurare un aumento delle professionalità e una piena copertura per tutti i Comuni del circondario. Vorrei ricordare, inoltre, che opere come la rete fognaria di Manfria le inserii io nel Pot, quando ero presidente dell’Ato idrico. Perchè non si insiste sul collettore di via Venezia?”. Federico, in questa fase, si attende uno slancio diverso dall’amministrazione ma mantenendo ruoli ben definiti.

Quello del suo gruppo è all’opposizione. Tra le fila della giunta Di Stefano ci sono espressioni vicine al centrodestra, in primis gli autonomisti dell’Mpa. L’ex parlamentare regionale non lancia strali, tutt’altro. “L’Mpa non è stato coinvolto pienamente in quello che fu il tavolo del centrodestra per le amministrative – conclude – anche noi abbiamo avuto lo stesso trattamento. L’Mpa non ha fatto una scelta sbagliata. E’ stata una decisione politica. In modo trasparante hanno sostenuto il sindaco anche se in Regione sono nel governo di centrodestra del presidente Schifani. Piuttosto, non mi convincono quelli che dal centrodestra passano al centrosinistra, come se niente fosse”.

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