Contatti con ex dem e intesa allargata, le mosse Pd: Siragusa, “primarie per scelta”

 
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Di Cristina continua a guardare al fronte ampio ma Siragusa rilancia le primarie interne

Gela. Se nel centrodestra locale si fa fatica a capire quali potranno essere gli incastri giusti, soprattutto davanti ad una lunga sequela di possibili candidati a sindaco, dalla parte opposta i dem hanno ufficialmente scelto un profilo basso. Sanno di non poter contare su un fronte di centrosinistra variegato, anzi. Così, seppur a trattative comunque in corso, il segretario cittadino Peppe Di Cristina e i democratici a lui più vicini non disdegnano di dare un’occhiata al fronte teoricamente avverso. Il segretario, che per ora preferisce non commentare ufficialmente, continua a valutare l’ipotesi di un’intesa allargata che possa guardare ad eventuali reduci che decidessero di prendere le distanze dal centrodestra ufficiale. L’iniziale progetto di dialogo con il gruppo dell’ex deputato regionale forzista Pino Federico è fermo, anche perché gli azzurri devono ancora capire quali prospettive si possano aprire nel campo di loro competenza. Nelle ultime settimane, la segreteria dem ha però riattivato il canale di comunicazione con alcuni ex Pd, poi confluiti in Sicilia Futura, e attende che il tavolo alternativo (coordinato dall’altro dem Giacomo Gulizzi) possa eventualmente proporre un candidato, anche se i democratici non sembrano affatto interessati a sostenere i nomi circolati negli ultimi tempi, con alcune eccezioni. La posizione d’attesa non piace a tutti e l’ex consigliere comunale Guido Siragusa l’ha fatto capire a più riprese. Nessuna intenzione di voltare le spalle a Di Cristina, ma rilancia per l’ennesima volta l’opzione primarie.

“E’ un istituto da valorizzare – dice – soprattutto in questa fase, con il centrodestra che sta offrendo uno spettacolo indecoroso, facendo la gara solo sui nomi, e con un Movimento cinque stelle che ha abdicato al metodo democratico, confermando che a decidere il candidato sarà una sola persona, il loro capo politico”. L’ex consigliere comunale però sa bene che le primarie di partito o d’area sono una soluzione non attuabile in così poco tempo, visto che il 3 marzo peraltro sono fissate quelle per la segreteria nazionale. “Ritengo che si possa fare a meno delle primarie solo individuando un candidato, anche esterno al partito, che sia un valore aggiunto, in termini di liste, uomini e esperienza – continua – davanti ad una situazione di questo tipo, sarei il primo a rinunciarci. In caso contrario, però, solo le primarie, che sono un discorso aperto con la città, possono veramente selezionare il candidato migliore per il partito. Sono convinto che il Pd abbia un’ottima classe dirigente”. Se Di Cristina sta testando le alleanze possibili, Siragusa invece mette dei paletti ben saldi. “C’è la gara ad allearsi con il centrodestra – conclude – ma il Pd non può andare dietro ai comitati elettorali, perché di questo stiamo parlando. I comitati elettorali, con i loro pacchetti di voti, non sono né di destra né di sinistra. Inoltre, non credo che si ipotizzabile un sostegno a candidati che escano da tavoli sgangherati o che abbiano trascorsi marcatamente di centrodestra”.

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