“Correttivi quasi obbligati”, Ascia: “Nel caso di sfiducia la voteremo, Pd? Nessuna preclusione”

 
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Il consigliere Alessandra Ascia

Gela. Ieri, il segretario generale Carolina Ferro, in aula consiliare durante il dibattito sulla crisi finanziaria dell’ente, è stata piuttosto chiara nel delineare gli scenari per le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. Sarà quasi impossibile ipotizzare una bocciatura da parte dell’assise civica. Il segretario, peraltro, ha richiamato anche possibili conseguenze di tipo penale, qualora non si desse seguito al deliberato dei magistrati contabili. “Sicuramente, è una situazione che va valutata – dice il consigliere di “Rinnova” Alessandra Ascia – il segretario ha dato risposte precise e le misure correttive sono un obbligo imposto con un deliberato della Corte dei Conti. Per il consiglio sarà quasi una presa d’atto indifferibile. Il segretario ha prospettato diverse soluzioni, a partire dalle stesse misure correttive. Potrebbe esserci comunque un vero e proprio piano di riequilibrio e in quel caso il provvedimento portato in aula sarà finalizzato ad un percorso e nei successivi novanta giorni il piano dovrà essere predisposto dall’amministrazione. L’alternativa rimane il dissesto ma penso che l’amministrazione vada verso un piano di riequilibrio. Intanto, dobbiamo monitorare il rendiconto 2021, che il segretario ha preannunciato di voler far arrivare in aula entro metà aprile, per poi provvedere con le misure entro fine maggio. Politicamente, tocca all’amministrazione fare pervenire questi atti e le misure”. L’opposizione difficilmente alzerà le barricate sui correttivi, viste anzitutto le conclusioni alle quali è arrivata il segretario, che non ha escluso neppure l’ipotesi di uno scioglimento del consiglio qualora le misure non dovessero passare. Ascia, che ormai da tempo ha aderito al progetto “Unità progressista” insieme alla grillina Virginia Farruggia e all’indipendente Paola Giudice, conferma che la priorità, anche tra i banchi d’opposizione, è assorbita dalla crisi finanziaria. Però, sa bene che il capitolo sfiducia non è per nulla chiuso, soprattutto se dovesse arrivare la decima firma, annunciata dalla Dc. “Abbiamo sempre spiegato che da un punto di vista politico è il centrodestra che deve portare la mozione in aula – continua – se dovesse arrivare, la valuteremo. Al momento, posso dire che siamo per votarla favorevolmente. La crisi finanziaria, comunque, potrebbe determinare ulteriori cambiamenti. Come opposizione, non ci tireremo indietro e voteremo la mozione”. Anche intorno alla sfiducia aleggia un alone di assoluta incertezza e Ascia taglia corto su Greco. “Il sindaco fa appelli alla collaborazione solo quando ha bisogno dei voti e dei numeri in aula consiliare – dice ancora Ascia – anche ieri, ha voluto spiegarci quali sono le prerogative di un consigliere, come se non lo sapessimo”.

I progressisti hanno intrapreso un percorso che dovrebbe condurli alle prossime amministrative, con una proposta alternativa a quella dell’amministrazione Greco. Non c’è ancora una vera e propria intesa elettorale ma civici e grillini si sono portati avanti. Nessun vincolo, comunque, al dialogo ampio. “Il Pd? Certo che si può dialogare – conclude Ascia che arriva da una lunga esperienza tra le fila dem – non abbiamo mai posto preclusioni. Ad oggi, non siamo stati contattati. Dal Pd non sono arrivati segnali. Se ci dovesse essere la volontà, noi siamo pronti a confrontarci”.

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