Dissesto, i “responsabili” alzano il muro e avvertono: “Voto? In aula tutti oppure nessuno”

 
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Farruggia e Di Stefano

Gela. “O tutti oppure nessuno”. I “responsabili” che nella fase più delicata per l’amministrazione Greco, in aula, hanno sempre assicurato la propria presenza e il voto anche su atti complessi, in vista della prossima settimana e della seduta per la dichiarazione di dissesto non intendono fare sconti. Gruppi progressisti e civici, tutto sono intenzionati a concedere ad eccezione di un salvacondotto al centrodestra, magari pronto a defilarsi. “Cercheremo di riunirci o comunque di avere ulteriori confronti – dice la grillina Virginia Farruggia – però, una cosa deve essere chiara. Il dissesto va discusso in aula in presenza di tutti e lo stesso vale per il voto. O ci saranno tutti i consiglieri oppure per noi l’assise civica può anche sciogliersi. Non siamo disponibili ad assecondare le strategie di chi è già in campagna elettorale e magari intende approfittarne”. In giornata, con una nota ufficiale, il commissario regionale ha dato dieci giorni di tempo al consiglio per esprimersi e approvare la dichiarazione di dissesto. Il termine finale è il 17 novembre.

“Da un punto di vista tecnico – dice il civico Terenziano Di Stefano – siamo convinti che l’atto non determini alcun problema. Può essere votato e lo confermano anche esperti che abbiamo interpellato. Questo però non significa che concordiamo con le scelte dell’amministrazione. Pensiamo infatti che se il sindaco avesse provveduto da subito a scegliere consulenti specializzati, oggi non ci troveremmo ad affrontare il dissesto. Su un piano politico, invece, nessuno intende imporre il voto favorevole. Ma spero che non ci siano forze,magari già convinte che solo pochi gruppi voteranno la dichiarazione mentre il resto del consiglio farà da spettatore. Questo è escluso. Se tutti saranno presenti al momento del voto, noi ci saremo ed esprimeremo le nostre convinzioni. In caso contrario, il 17 novembre il consiglio si scioglierà”. Progressisti e civici non sono per nulla intenzionati a fare la sponda al centrodestra intransigente, probabilmente indirizzato verso una netta presa di distanza dal dissesto e dalla dichiarazione che sarà proposta all’aula dall’amministrazione comunale. Nel caso di scioglimento del consiglio, sarà un commissario ad approvare. Nelle strategie politiche, invece, già inizia a farsi sentire il peso della successiva campagna elettorale e nessuno vuole presentarsi agli elettori con il “marchio” esclusivo del dissesto. “O tutti oppure nessuno”, la sintesi è piuttosto calzante.

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