Divieto di fermata davanti un’officina, i gestori si rivolgono al tar

 
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Gela. Uno dei provvedimenti più celeri della polizia municipale rischia di approdare al Tar per avere creato disagi economici e logistici a un’attività commerciale.

Il personale rischia il licenziamento a causa dei nuovi divieti di fermata e circolazione che impediscono la sosta dei clienti e l’utilizzo degli unici accessi all’autofficina.

A puntare l’indice accusatorio all’ordinanza sindacale emessa dal dirigente della caserma di via Ossidiana sono Alfonso e Manolo Di Nisi, titolari dell’omonima autofficina che annunciano di adire alle vie legali.

Il provvedimento in questione emesso dalla polizia municipale, in poco più di trenta giorni, ha permesso di rimodulare i sensi di marcia ricollocando nuove segnaletiche stradali, orizzontali e verticali, su quattro diverse arterie cittadine. Con esattezza in via Morandi, via Giuseppe Rocco e via Velasquez dove è stato imposto il senso unico di marcia, e in via Matisse, nel tratto compreso tra via Morandi e via Anzani, dove invece è stato collocato il divieto di fermata.

Proprio quest’ultimo tratto stradale insiste nelle uniche vie d’accesso dell’autofficina dei fratelli Di Nisi. “Il provvedimento ha già arrecato danni economici – affermano – dopo 20 anni di attività stiamo cominciando a ipotizzare l’invio delle prime lettere di licenziamento al personale”.

Il provvedimento, supportato da un’unica segnalazione di disagio, secondo la polizia municipale, retta da Giuseppe Montana, si è reso indispensabile dopo avere riscontrato in via Matisse e in via Morandi “notevole intralcio e pericolo sia al traffico veicolare che a quello pedonale, in particolare agli utenti deboli”.

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