Exploit FI e Pd in città, Moderati-Rinnova guida per Scerra: PeR supera la soglia

 
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Gela. Non ci sono ancora dati ufficiali sulla nuova composizione dell’assise civica, dopo la conferma del ballottaggio Cosentino-Di Stefano. Con settanta sezioni su settantuno scrutinate, il primo partito in città è Forza Italia, nella coalizione Cosentino. Gli azzurri mettono insieme oltre il 10 per cento (10,42 per cento con 3.408 voti). Un exploit notevole dei berlusconiani che conferma i dati delle europee in Sicilia. Seguono i dem che si rifanno delle incertezze notevoli di cinque anni fa e arrivano all’8,38 per cento (con 2.740 voti). Di Stefano ha quindi come punto di riferimento elettorale proprio i democratici che sopravanzano i grillini del Movimento cinquestelle, invece al 5,94 per cento (1.943 preferenze). Nella coalizione di Di Stefano, come era ipotizzabile, la conferma arriva da Una Buona Idea, la lista madre dell’ex assessore. È al 7,65 per cento, con 2.502 voti. Tra le fila di “Alleanza per Gela”, Moderati-Rinnova piazza il 7,67 per cento (con 2.509 voti) e si mette sopra Avanti Gela che è al 7,51 per cento (2.455 voti) e Scerra sindaco al 6,83 per cento e 2.233 preferenze. Niente da fare per Prima Gela-Liberali che si ferma a 812 voti e 2,48 per cento. I meloniani di FdI perdono la sfida interna con gli azzurri Forza Italia e arrivano al 7,23 per cento (2.364 voti). Oltre duemila voti arrivano dalla “bicicletta” Lega-Cosentino sindaco (2.142 voti e il 6,55 per cento). La Dc fa il 6,48 per cento e 2.120 voti, altro risultato che serve alla corsa di Cosentino. I renziani di Italia Viva chiudono il novero cosentiniano con 1.691 preferenze e il 5,17 per cento.

La sorpresa arriva anche dal laboratorio “PeR” di Miguel Donegani. La lista supera il cinque per cento e si attesta al 6,27 per cento con 2.051 voti. Il riferimento di Filippo Franzone invece non supera lo sbarramento e si attesta a 1.196 voti e il 3,66 per cento. Per Di Stefano non decollano Ripartiamo da zero-Azione che si ferma al 2,5 per cento con 817 voti e i comunisti che si attestano allo 0,76 per cento e 250 preferenze. Gli autonomisti non vanno oltre il cinque per cento. Il risultato è al 4,31 per cento e 1.411 voti. Libertà di De Luca è a 65 voti e 0,2 per cento.

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