“Fondi ministero porti solo ad Autorità di sistema”, Lorefice: “Qual è piano Regione?”

 
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Gela. “Non mi interessa replicare a nessuno. I fondi del ministero delle infrastrutture per i porti? Perché Gela era in lizza? Non mi risulta”. Il senatore grillino Pietro Lorefice, seppur non direttamente, è stato tirato in ballo dall’ex vicesindaco Simone Siciliano, che ha spiegato come l’area portuale locale sia stata tagliata fuori dall’assegnazione dei 906 milioni di euro, stanziati dal ministero guidato dalla dem Paola De Micheli. “A cosa è servito lottare per farsi inserire nella pianificazione della Zona economica speciale se non si avrà un’infrastruttura portuale in grado da fare da volano alla scambio di merci e alla manipolazione convenzionale dei prodotti? – ha detto Siciliano – temi troppo alti da trattare, per chi non ha conoscenza del territorio nonostante si vanti di rappresentarlo nella veste di viceministro delle infrastrutture e trasporti o ancora in qualità di senatore, figlio della terra gelese”. Secondo la sua disamina, ci sarebbero evidenti responsabilità di Lorefice e dell’altro grillino Giancarlo Cancelleri, che è viceministro alle infrastrutture.

“I fondi stanziati con quel decreto – dice Lorefice – sono destinati solo alle Autorità di sistema portuale. Forse, ho saltato qualche passaggio, ma non mi risulta che Gela sia Autorità di sistema”. Il senatore invece torna a sollecitare la Regione. “Eventualmente, la richiesta sarebbe dovuta partire dall’ente proprietario dell’infrastruttura – conclude – la Regione farebbe bene a chiarire con quali fondi intende finanziare il progetto del nuovo porto”. Mercoledì, durante la seduta monotematica del consiglio comunale, i tecnici incaricati di seguire l’iter della darsena commerciale da 143 milioni di euro hanno chiaramente spiegato che i soldi sono previsti nella programmazione complementare e che non se ne parlerà prima del 2025, con l’iniziale scadenza del 2023, ormai saltata.

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