Frode all’erario con le compensazioni, al riesame ricorso su sequestro da oltre 400 mila euro

 
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Gela. Le indagini sono in corso, condotte dai pm della procura e dai militari della guardia di finanza. Al centro degli approfondimenti investigativi, c’è la presunta truffa all’erario, per oltre quattro milioni di euro, che sarebbe stata concretizzata con il sistema delle compensazioni indebite. L’inchiesta ha posto i riflettori sulle società riconducibili all’imprenditore edile Giovanni Salsetta, che la scorsa settimana ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari. Questa mattina, davanti ai giudici del riesame di Caltanissetta, sono stati discussi i ricorsi presentati dai difensori di alcuni coinvolti, che hanno impugnato provvedimenti di sequestro di quote e somme di denaro. Il legale di Matteo Collura (indagato ma senza misure restrittive a suo carico), l’avvocato Angelo Cafà, ha posto all’attenzione dei giudici nisseni un sequestro per oltre 400 mila euro. Sono stati esposti dati contabili, avallati da documentazione.

La difesa punta ad un dissequestro ritenendo che non ci sia connessione tra l’oggetto dell’indagine e l’ammontare messo sotto chiave. Sono diverse le società monitorate dagli inquirenti, che avrebbero fatto da sponda a quelle di Salsetta in presunte operazioni irregolari, che l’imprenditore davanti al gip ha del tutto negato, spiegando le proprie ragioni (è assistito dall’avvocato Giovanni Lomonaco). I ricorsi al riesame saranno valutati dai giudici nisseni.

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