Fucilate contro il rivale, Di Noto rimane in carcere: gli spari a Farello

 
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Luigi Di Noto e Benito Peritore

Gela. Ha ammesso di aver sparato lui al trentottenne Benito Peritore e rimane in carcere il trentacinquenne Luigi Di Noto. Il giudice delle indagini preliminari Tiziana Landoni ha confermato la misura, dopo l’interrogatorio tenutosi a Balate. Di Noto è accusato di tentato omicidio e di detenzione di armi. Da quanto ricostruito, avrebbe sparato con un fucile contro Peritore, nella zona di Farello. I rapporti tra i due erano già molto tesi. Difeso dall’avvocato Giuseppe Smecca, è stato fermato dai carabinieri. Il trentacinquenne ha dichiarato di aver fatto fuoco dopo diverse liti avute con il rivale, ex compagno della sua attuale moglie. Solo qualche settimana prima, si erano affrontati nei pressi di una stazione di servizio a Macchitella. In quel caso, volarono tavoli e sedie.

Gli spari a Farello. Peritore, dopo il ferimento, è riuscito a lanciare l’allarme e ad arrivare al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. Ha riportato ferite ad un avambraccio. La difesa di Di Noto, anche davanti al gip, ha contestato l’accusa di tentato omicidio, sostenendo invece che si sia trattato solo di lesioni. L’indagato, però, rimane in carcere, così come chiesto dai pm della procura. I carabinieri, nel corso delle perquisizioni, hanno trovato diverse munizioni.

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