Gela si trasforma di notte: ce lo racconta la mostra fotografica del Gfg

 
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Gela. E’ nelle fattezze più piccole, più ricercate che il centro storico esibisce inconsapevolmente la sua intera pienezza, bellezza .

Bucce d’arance secche appese ad aspettare il prossimo sole; scorci di cemento e di verde attraversati dagli umidi getti d’acqua che si prostrano ai piedi di Cerere. Una panchina, assuefatta dalla compagnia diurna, cede le spalle alla chiesa e alla sua cupola irradiata dalla luce artificiale; delle viole incorniciano Piazza Umberto e le chiacchiere sulla sua statua nuda; alberi come soldatini in fila lungo il corso Vittorio Emanuele…

E poi, lo stile ionico delle mensole marmoree che sorreggono balconi imbruniti; blocchi disordinati di sampietrini che conducono ad una via senza nome; il Vico Erminio e un tavolo da the; un tronco d’albero che isolato fronteggia il circondario della case in vico Don Marco; l’angolo dove staziona in beata compagnia del verde, la fontanella del rione San Giovanni.

E ancora le rughe brune della Chiesa Madre sotto la luna; le scale che come arterie riconducono alla via Istria e al suo parcheggio …

Ad offrire questi punti, inusuali, di vista è la fotografia del GFG (Gruppo foto amatoriale di Gela). Una fotografia che “vede” laddove gli altri si limitano a guardare: questa è l’idea messa a punto dal gruppo che tappezzerà, a partire da questo sabato fino al 6 di Gennaio, le pareti dell’Hunter.

Le rappresentazioni fotografiche narreranno la metamorfosi che, fascinosamente, il centro storico di Gela subisce al calar del sole. Di notte dunque, una vera goduria per gli occhi. Alcuni di questi scatti sono stati persino pubblicati da Photo Professional Canon Edition, la prima rivista italiana dedicata al mondo Canon. Insomma, da non perdere.

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