I licenziati della Turco in altre aziende? C’è l’ipotesi dell’assorbimento

 
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Gela. L’avvio dei cantieri per la nuova green refinery ha sicuramente attenuato le conseguenze occupazionali, successive allo stop delle linee di lavorazione degli idrocarburi in raffineria. Nonostante la percentuale degli operai al lavoro, a cominciare da quelli dell’indotto, sia aumentata, almeno negli ultimi mesi, non mancano però i rischi. La vicenda dei licenziamenti alla Turco Costruzioni finirà sul tavolo del prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, dopo la mancata intesa all’Ufficio provinciale del lavoro tra sindacati e proprietà. L’azienda non sembra intenzionata a fare passi indietro, confermando i quarantuno licenziamenti, tra il personale a tempo indeterminato, e i trenta contratti a termine che invece non verranno rinnovati. Non ci sarebbe proporzione, infatti, tra il numero di dipendenti in organico e la mole di lavoro attualmente a disposizione, che non garantirebbe l’impiego di tutti i dipendenti. A questo punto, i sindacati potrebbero giocare la carta dell’assorbimento degli operai in esubero tra le fila di altre aziende, attualmente impegnate in fabbrica, così come fece la proprietà della Turco Costruzioni, negli anni scorsi pronta ad assorbire gli ex operai della Corima. Sia i confederali di Cgil, Cisl e Uil, sia gli edili di Fillea, Filca e Feneal, potrebbero chiedere ufficialmente un intervento di Eni.

I lavoratori della Bng. Sono tornati al lavoro, invece, i dipendenti della Bng, azienda titolare di contratti sottoscritti con Syndial. La scorsa settimana, i circa diciotto lavoratori hanno organizzato un sit-in di protesta davanti i cancelli della fabbrica di contrada Piana del Signore, chiedendo lumi sul loro più immediato futuro occupazionale. Allo stato, infatti, non ci sarebbe un numero adeguato di commesse di lavoro, tale da permettere all’azienda l’impiego di tutti i dipendenti, costretti per settimane alle ferie forzate. Anche in questo caso, la vicenda è ancora al centro del confronto tra sindacati e proprietà aziendale, in attesa che Syndial definisca i prossimi cantieri.

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