I turisti non ci sono e i siti locali chiudono, il Comune fa stampare 5 mila opuscoli “Visita Gela”

 
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Il sito archeologico di Caposoprano chiuso

Gela. In città, tanti siti che dovrebbero attrarre turisti chiudono, a cominciare dalle mura Timoleontee di Caposoprano, oramai dimora quasi stabile di un branco di cani randagi. L’elenco, però, è molto più lungo. C’è il pontile sbarcatoio a scartamento ridotto, il castello federiciano praticamente inaccessibile, la Torre di Manfria lasciata al proprio destino, per non parlare di un museo del mare solo annunciato e dell’area archeologica di Molino a Vento che deve convivere con ristrettezze di ogni tipo. Nonostante tutto, però, in municipio hanno deciso che la città “turistica” va sponsorizzata e così è stata autorizzata la spesa necessaria a stampare cinquemila opuscoli della serie “Visita Gela”, con tanto di traduzione in lingua inglese.

Gli opuscoli “Visita Gela”. Un progetto che risale a quasi tre anni fa e che adesso viene riesumato. I soldi stanziati, poco meno di cinquemila euro, finiranno ad un laboratorio grafico della città, titolare dei diritti sul format “Visita Gela”. In attesa dei turisti, si stampano gli opuscoli.

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1 commento

  1. pubblicizzate tutti i siti!! Però lasciateli aperti e senza cani randagi!!!!! FORZA Amministrazione comunale fare questo è un onore per voi

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