Il Signor “RI”

 
0

Con quale cura e attenzione scegliete i vestiti che avrete addosso?

Con quale cura e attenzione cercate la scarpa che andrà bene proprio per quel vestito e avrà esattamente quella tonalità di colore  che cercate?

Tanta, io tantissima, e certo anche voi.

Con quale cura e attenzione però, scegliamo le parole che pronunceremo a noi stessi per tutta la giornata, con la stessa cura e attenzione?

Sono certa che a volte non accade, che è più semplice trovare quella tonalità di “azzurro carta da zucchero”  che  trovare le parole che fanno bene.

Perché le parole, unite alle azioni, possono essere una cura che non troverete  dentro la vostra stanza con la finestra abbassata, né- e questa è scientifico- standovene ad arrovellarvi con parole sbagliate e domande “ bomba emotiva”

Ce n’è una però,  più di tutte che ha il potere medicamentoso di indicarci la strada da seguire( poco importa poi, con quale abito la faremo),- non è poi esattamente la parola ma è il suffisso che la compone-: ecco a voi “IL SIGNOR “ RI”.

Esiste da che esiste la parola, lo pronunciamo molto spesso ma non ne sentiamo il monito, l’eco, sembra si usi ormai solo perché “ sta bene” con quella frase, un po’ come quelle scarpe che nel frattempo certamente avremo trovato per quel vestito.

Eppure il signor “RI” non è solo una parola, è una scelta e le scelte, si sa, soprattutto quelle giuste sono quelle che si prendono sulla spinta del coraggio e non della paura, smettendola  di stare a chiedersi, seduti sul bordo vasca, se l’acqua è calda o no senza mai immergersi per paura appunto, di scottarsi o fare uno starnuto, rimandando insomma il momento “giusto”; poi di fatto perdendo attimi di vita.

E no, non è la scelta che conta ma lo spirito con cui la si affronta.

Lo so, il cervello non ragiona sempre in modo così raffinato e allora preferiamo  “Ri-mandare piuttosto che “ RI cominciare”… La solita vecchia storia insomma: “cosa faccio? “ “non ci riesco” “non lo so fare”… le parole che fanno male, ci appiccicano addosso un patente di inadeguatezza che ci blocca, ci paralizza.

La nuova salvifica storia invece: “RI-comincio”.

 Lo so, non vi sto cantando “la vie en rose”, so che è difficile, magari qualcuno storcerà il naso, tornerà a letto, e quella finestra resterà ancora chiusa, non sia mai entrasse un raggio di luce che gli scompensasse la convinzione sulla quale si è rannicchiato: ”no, è troppo difficile, non ci riesco”.

Apri la finestra, non è vero che  la vita è troppo pesante, siamo noi che a furia di pronunciare parole sbagliate, che fanno male, abbiamo finito per pensarci troppo deboli per reggerla.

Niente paura, la paura si scaccia via, abbi coraggio invece, quello di “ri- cominciare”, di rovesciare il tavolo, di cambiare la prospettiva e trovare la tua.

Non ti sto dicendo che sarà tutto bellissimo, io non vendo illusioni, ti sto dicendo però che devi iniziare, RI cominciare, dobbiamo farlo tutti, lo abbiamo fatto tutti almeno una volta, dieci, venti, mille volte. E lo faremo ancora.

Ci sono viaggi  che non smettiamo mai di fare, salti e corse inarrestabili, passeggiate lente per riprenderci dalla corsa e attendere che il cuore torni a un ritmo normale, regolare. Quando lo iniziamo non ci sono piazzole di sosta, non è previsto, quando decidiamo di “RI COMINCIARE” che qualcuno  si sieda vicino a noi  e in un autostop interiore reinventato ci dica che  può accompagnarci indicandoci una scorciatoia per arrivare prima.

Il rumore che sentiamo vicino a noi sono i nostri passi perché  certi viaggi si fanno da soli e non finiscono mai. È la tua, la vostra, la nostra passeggiata in questa vita.

Siamo  qui per sentire la vita…. mettiamoci  in viaggio.

RI-cominciate, RI-cominciamo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here