Imbarcazione affondò al porto isola, cadono accuse di omissioni: assolto operatore

 
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Gela. “Il fatto non costituisce reato”. Con questa formula, il collegio penale del tribunale ha assolto Carmelo Furneri. L’operatore guardiafuochi era finito a giudizio con l’accusa di presunte omissioni nei controlli. Secondo la tesi iniziale della procura, non avrebbe messo in atto le procedure previste rispetto alle sorti della motobarca “Liberante”, che poi affondò mentre era attraccata al porto isola. All’imputato non è mai stata addebitata la responsabilità rispetto all’affondamento ma solo sui presunti controlli che non ci sarebbero stati. Un’omessa vigilanza che però il collegio ha escluso. L’assoluzione chiude il giudizio. Già il pm aveva concluso richiedendo appunto l’assoluzione. Le difese, sostenute dagli avvocati Maurizio Cannizzo e Fabio Cipolla, nel corso dell’istruttoria dibattimentale hanno ribadito che l’operatore si attenne alla prescrizioni previste.

Non ci furono, ritengono, anomalie che abbiano potuto incidere sulle successive sorti della motobarca, che affondando rilasciò gasolio in mare. La società “Archimede”, proprietaria del natante, si è costituita parte civile nel giudizio, assistita dall’avvocato Tommaso Vespo.

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