“Impianti pronta ma serve il contratto”, audizione a Timpazzo: ora forti dubbi sul Pef

 
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Gela.“I contenuti dell’ordinanza di proroga del servizio a Tekra sono strumentali. Il sindaco dà responsabilità solo ad Srr ed Impianti e onestamente sono anche stufa”. L’amministratore di Impianti Srr, l’ingegnere Giovanna Picone, questa mattina è stata sentita in audizione da tre commissioni consiliari. C’erano i componenti, a partire dai presidenti, Rosario Faraci (sviluppo economico), Rosario Trainito (ambiente) e Pierpaolo Grisanti (bilancio). Impianti Srr, la società che gestisce il sito di Timpazzo ed è affidataria del servizio rifiuti in house, oggi ha formalizzato ricorso contro l’ordinanza del sindaco. I consiglieri sono arrivati a Timpazzo e nel corso dell’audizione è stata ascoltata anche l’ingegnere Grazia Cosentino, ex dirigente comunale e ora responsabile tecnico di Impianti. L’intero confronto si è concentrato sul nuovo servizio rifiuti. A parte la situazione ancora da valutare di Piazza Armerina (la cui amministrazione intende passare alla Srr ennese), nei Comuni dell’ambito solo a Gela l’in house non ha ancora preso il via. Manca il contatto attuativo e il management di Impianti ha le idee piuttosto chiare in merito. “Eravamo pronti già ad ottobre dello scorso anno – ha riferito Picone – c’era l’appuntamento fissato dal notaio e poi è saltato. Da quel momento, siamo rimasti nella stessa situazione. Dopo la firma, chiedevamo quattro mesi per partire. Intanto, rischiando e senza un contratto, siamo andati avanti acquistando i mezzi. Ad oggi, siamo al settanta per cento di mezzi acquistati. Stiamo svolgendo le procedure di assunzione per 139 lavoratori del cantiere di Gela e potremmo partire direttamente con personale a tempo indeterminato. Dieci giorni fa, dal Comune di Gela ci è stato riferito che potrebbe non esserci la copertura finanziaria, per via della situazione che l’ente sta affrontando. Noi stiamo correndo un rischio. Se il contratto non venisse firmato, come dovremmo giustificare i mezzi acquistati? Ci sono anche i lavoratori”. Il nuovo servizio predisposto dai tecnici di Impianti ha un valore di circa 9 milioni 600 mila euro. “È aumentato rispetto agli iniziali 8 milioni 600 mila euro, perché il Comune di Gela ci ha chiesto servizi migliorativi ulteriori”, ha precisato l’ingegnere Cosentino. Sia Picone che il responsabile tecnico Cosentino hanno ribadito che l’intento di Impianti è di fornire il servizio migliore, andando incontro ai Comuni soci. “Gela, come gli altri Comuni della Srr – hanno aggiunto – da almeno un anno e mezzo non versa i canoni per i conferimenti, che abbiamo azzerato visto che abbiamo ricevuto conferimenti da altri ambiti e abbiamo applicato la tariffa piena. Parliamo di un risparmio da oltre un milione e mezzo di euro. Questa società non distribuisce utili ma servizi”. Chiaramente, l’in house deve pensare anche ai conti e a tutti i Comuni soci, così è stato riferito ai consiglieri. C’è disponibilità ma ad oggi senza un contratto non si può ipotizzare uno sviluppo concreto. “Per partire prima della fine della nuova proroga, cioè maggio, il contratto andrebbe firmato entro febbraio”, è stato spiegato.

Consiglieri e management di Impianti non hanno trascurato di ricordare i passaggi preliminari, dalle gare ponte andate a vuoto e fino al tentativo dell’amministrazione Greco di intraprendere la strada dell’Aro, senza un servizio in house. Impianti ed Srr, questo è emerso chiaramente, non vogliono essere affiancate ai ritardi alla bas dell’ennesima proroga rilasciata dal sindaco. “Abbiamo dato disponibilità anche ad un contratto per un periodo inizialmente più breve – hanno spiegato ancora Picone e Cosentino – perché noi garantiamo flessibilità ai soci”. Picone ha confermato di essere “stanca di leggere che Impianti attacca”. I consiglieri delle tre commissioni hanno acquisito le informazioni richieste e ora si apre un pesante punto interrogativo, politico e amministrativo. A breve, infatti, all’assise civica arriverà il Piano economico finanziario insieme alle nuove tariffe Tari. Si può votare un Pef da circa quindici milioni di euro (quello del nuovo servizio in house) senza che sia stato ancora sottoscritto il contratto attuativo tra Palazzo di Città ed Impianti? È una questione sulla quale si rifletterà parecchio e potrebbe mettere in difficoltà un’amministrazione che cerca risposte anzitutto contabili. Allo stato, va avanti il servizio con Tekra, sulla base del capitolato del 2014. “Alcuni dati per il Pef ci sono stati inoltrati dal Comune solo a fine gennaio e non a novembre come ha detto il sindaco”, hanno continuato i vertici Impianti. “Dall’amministrazione, di recente, c’è stato chiesto anche un servizio urgente di pulizia in città ma a quali condizioni? Senza un atto ufficiale? Come si può organizzare un servizio di quel tipo con la presenza contemporanea di Tekra, che ancora svolge il servizio in città?”, hanno detto ancora Picone e Cosentino. Dagli uffici di Impianti non c’è intenzione di alzare il livello delle “incomprensioni” con Palazzo di Città, ma per il servizio a pieno regime servono tutte le condizioni, a partire dal contratto attuativo. Un eventuale dissesto, invece, potrebbe quasi “anestetizzare” pure il servizio rifiuti. “In quel caso, si farebbe solo il servizio essenziale senza tutto quello che è previsto nel nostro progetto”, ha detto Cosentino. In quel caso, sarebbero i vertici di Impianti a riflettere seriamente sulla fattibilità.

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