In tribunale con un coltello: Condannato un pensionato finito sotto processo

 
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foto archivio

Gela. Un coltello con una lama da quindici centimetri e il presunto tentativo di evitare i controlli previsti per tutti gli utenti che si recano all’interno del palazzo di giustizia di Gela. Così, è scattata la condanna a sei mesi di reclusione nei confronti del pensionato C.S: accusato del porto abusivo della lama.

L’uomo, nel gennaio di due anni fa, si presentò all’ingresso del palazzo di giustizia gelese con l’intenzione di recarsi negli uffici della procura. Nel corso dei controlli di sicurezza, però, i vigilanti avrebbero notato qualcosa di strano: il metal detector segnalava la presenza di oggetti metallici.
Per questa ragione, il pensionato venne ulteriormente controllato. Solo in questo modo, emerse la presenza del coltello. Il racconto di quei fatti è stato ripetuto dai due vigilanti che effettuarono gli accertamenti anche davanti al giudice Domenico Stilo, nell’ambito del processo a carico dell’uomo.
Stando al loro racconto, l’imputato avrebbe cercato di sottrarsi ai controlli, negando la presenza di un coltello. La lama, però, venne successivamente individuata e sottratta al pensionato. Il legale dell’imputato, l’avvocato Laura Caci, ha escluso qualsiasi intenzione del suo assistito di entrare all’interno del palazzo di giustizia armato di un coltello. “L’imputato – ha detto l’avvocato – lavora spesso in campagna e, di conseguenza, è portato ad utilizzare anche delle lame. Quando venne controllato dai vigilanti all’ingresso del palazzo di giustizia, non ricordava di avere con sé il coltello. Solo per questa ragione, almeno all’inizio, ha escluso la presenza di oggetti metallici. Non aveva alcuna intenzione pericolosa”.
Stando alla pubblica accusa, invece, l’uomo avrebbe avuto la disponibilità del coltello pur in assenza di qualsiasi autorizzazione: per questa ragione, è stata chiesta la condanna a sei mesi di reclusione. Una richiesta, alla fine, accolta dal giudice Domenico Stilo che ha ritenuto sussistere gli elementi di colpevolezza.
I vigilanti sentiti in aula, rispondendo alle domande poste sia dal pubblico ministero che dall’avvocato Caci, hanno confermato il tentativo del pensionato di resistere ai controlli di prassi previsti per chiunque intenda accedere agli uffici interni al palazzo di giustizia di Gela.
Alla fine, il coltello fu individuato e posto sotto sequestro: senza che l’uomo avesse comunque dato spiegazioni circa l’intenzione di recarsi nelle stanze della procura.

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