Inchiesta “Exitus”, i presunti rapporti con Rinzivillo: Ferrara si rivolge alla Cassazione

 
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Gela. E’ coinvolto nell’inchiesta “Exitus”, accusato di aver avuto stretti rapporti con il boss Salvatore Rinzivillo, a supporto del quale avrebbe operato fuori dal carcere. L’avvocato trentanovenne Grazio Ferrara, dopo l’arresto, ha respinto le accuse, sostenendo che gli unici legami con Rinzivillo riguardavano la sua professione. Ne era difensore in alcuni procedimenti penali. Per i pm della Dda di Caltanisetta, però, il legale sarebbe andato oltre i doveri del suo mandato, partecipando ad incontri con altri esponenti mafiosi e facendo arrivare agli affiliati gli ordini che Rinzivillo rilasciava dal carcere. La difesa di Ferrara, dopo il no dei giudici del riesame di Caltanissetta, si rivolgerà alla Cassazione. E’ stata fissata per gennaio l’udienza nella quale verrà chiesto di rivedere il provvedimento restrittivo emesso nei confronti del trentanovenne. E’ attualmente detenuto come un altro coinvolto nell’inchiesta, Emanuele Zuppardo.

Sono state annullate, invece, le ordinanze che riguardano Benedetto Rinzivillo e l’esercente licatese Giuseppe Incorvaia, adesso liberi. La difesa di Ferrara intende ottenere una decisione favorevole, che possa consentirgli di usufruire di una misura diversa dalla detenzione.

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