Inchiesta Rsa Caposoprano, nuovi interrogatori: funzionari e tecnici comunali escludono irregolarità

 
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Gela. Le procedure amministrative per la sanatoria degli abusi edilizi e per l’agibilità, seppur seguendo due iter diversi, furono regolari. Si sono difesi alcuni degli imputati che sono davanti al gup del tribunale dopo l’inchiesta sulla Rsa Caposoprano. Tra quelli che hanno chiesto di essere interrogati dal giudice dell’udienza preliminare Lirio Conti, ci sono anche ex dirigenti del Comune e tecnici. Ad illustrare le procedure seguite sono stati Giovanni Costa, Aldo Fulco, Donato Fidone e Maurizio Tranchina. Hanno voluto precisare di aver sempre rispettato i parametri tecnici e normativi, anche per la struttura che oggi ospita la residenza sanitaria assistita Caposoprano, finita al centro di una vasta indagine condotta dai pm della procura, dai finanzieri e dai poliziotti del commissariato. Altri imputati, attraverso i propri legali, hanno già chiesto di essere sentiti. Le accuse vengono mosse contro Renato Mauro, Sandra Bennici, Raffaella Galanti, Rocco Ficicchia, Antonio Bonura, Marco Bruno, Ignazio Tozzo, Fabrizio Geraci, Davide Giordano, Maria Cannarozzo, Vito Scalogna, Lorenzo Maniaci, Giuseppe Sgroi, Michele Burgio, Carmelo Di Bartolo, Isidoro Bracchitta, Maurizio D’Arpa, Antonino Brignone, Sebastiano Macchiarella, Gaetano La Bella, Luigia Drogo, Calogero Buttiglieri, Salvatore Lombardo, Vincenzo Verdina, Vittorio Virgilio. Tra le contestazioni sostenute dai pm della procura (con il sostituto Eugenia Belmonte), anche la truffa e l’istigazione alla corruzione.

Alla scorsa udienza, alcuni di loro hanno reso l’interrogatorio. Lo scorso dicembre invece era stata ammessa la costituzione di parte civile dell’Asp (rappresentata dall’avvocato Giacomo Butera), che ha scelto di stare nel procedimento anche contro attuali dipendenti. Una costituzione non ammessa solo nei riguardi di imputati accusati di omessa denuncia. Si tratta dell’ex sindaco Angelo Fasulo, dell’allora assessore Giuseppe D’Aleo, dell’ex segretario generale del Comune Vito Scalogna, ma anche di Giuseppe Fava, all’epoca presidente del consiglio comunale (che però risponde pure di altre contestazioni) e di funzionari del municipio. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano, Maurizio Cannizzo, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Rocco La Placa, Rosario Giordano, Michele Aliotta, Davide Anzalone, Rocco Guarnaccia, Alfredo D’Aparo, Feliciana Ponzio, Giuseppe Cammalleri, Giuliana Marchese, Fabio Cosentino, Angelo Pennisi, Viviana Verdina, Michele Micalizzi, Ornella Crapanzano, Sergio Iacona e Fabio Cosentino.

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