Indotto, Cacici (Ugl): “Ci sono ancora aziende che fanno lavorare i pensionati”

 
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Gela. In queste settimane, l’indotto di raffineria Eni è scosso dalla vertenza dei lavoratori Medi group. Gli operai edili sono in presidio costante anche se non si vede ancora la luce, in attesa che arrivino indicazioni dalla procedura di liquidazione dell’azienda. L’Ugl metalmeccanici, attraverso il segretario provinciale Francesco Cacici, sottolinea però che non è da trascurare un altro aspetto, che tende a creare non poche fibrillazioni. “Purtroppo,  alcune aziende dell’indotto – dice – continuano a far lavorare pensionati. E’ il caso di Cosmi Sud, con due pensionati nei cantieri. Gli accordi istituzionali non lo prevedono affatto e come sindacato ricordiamo che ci sono tanti operai della lista di disponibilità, ancora fuori dal ciclo produttivo”. Cacici aveva già segnalato situazioni analoghe in altre imprese dell’indotto di raffineria.

“Vigilare è fondamentale – conclude – e lo facciamo come sindacato. Sono certo che anche Eni stia facendo tutti i controlli del caso e potrà dare un aiuto essenziale. Ci sono tanti lavoratori che non riescono ad avere una ricollocazione. In una fase così difficile, ritengo che si debba dare spazio a loro piuttosto che ai pensionati”.

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