La morte di Saponetto dopo lo schianto sulla Gela-Licata, l’accusa di omicidio stradale: pensionato patteggia

 
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Saponetto morì un anno fa dopo lo scontro in contrada Caterlipe

Gela. Un anno fa, dopo un terribile schianto stradale sulla 115 Gela-Licata, il trentaseienne Rocco Saponetto perse la vita. Era in sella alla sua Yamaha quando impattò contro la Ford Fiesta condotta da un pensionato settantacinquenne, gelese come il centauro. Il motociclista, in gravissime condizioni, subì l’amputazione di una gamba e trasferito dall’ospedale “San Giacomo D’Altopasso” di Licata al “Sant’Elia” di Caltanissetta non ce la fece. I pm della procura di Agrigento hanno aperto un’indagine, con l’accusa di omicidio stradale contestata al pensionato, che adesso ha patteggiato. In base a quanto ricostruito da magistrati e periti, l’auto dell’anziano stava per immettersi lungo un’intersezione non consentita, favorendo l’impatto con la Yamaha che arrivava dalla direzione opposta. Lo scontro mortale si è verificato in contrada Caterlipe.

I pm della procura agrigentina hanno accolto la richiesta di patteggiamento formulata dal legale dell’imputato, l’avvocato Vincenzo Vasta. Un anno e quattro mesi di reclusione davanti all’accusa di omicidio stradale e alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pubblici ministeri di Agrigento. La richiesta di patteggiamento è stata formulata davanti al gup. Alcuni familiari del motociclista deceduto si sono costituiti parti civili con l’avvocato Giuseppe Fiorenza. Di recente, proprio alcuni familiari di Saponetto lo hanno voluto ricordare, ad un anno da quel terribile incidente.

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