Le tele viventi della maestra Claudia Abbate alla prestigiosa mostra “Chagall-love and life”

 
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Gela. L’arte di Gela torna a Catania anche tra le opere di Marc Chagall in esposizione al Castello Ursino. La maestra Claudia Abbate, direttrice dell’ Opificio Artistico di Gela, già nota in città anche per aver curato gli eventi di apertura dei concerti di Fiorella Mannoia e Mario Biondi alle mura Timolontee , dopo il successo ottenuto lo scorso anno con l’organizzazione della cerimonia di inaugurazione della mostra “Picasso e le sue passioni” nella stessa suggestiva cornice del Castello sede del Museo Civico di Catania, è stata infatti nuovamente convocata anche per presiedere la direzione artistica della serata di gala della mostra “Chagall – love and life” in cui vengono esposte oltre 200 opere di uno dei più grandi artisti del ‘900. L’intenzione è stata quella di accogliere gli ospiti in un ambiente suggestivo e vibrante di emozioni in modo tale da potenziare l’esperienza sensoriale dei presenti tra le creazioni dell’artista, le cui opere si sono fuse con gli eterei corpi delle allieve della scuola, diventati una tela vivente su cui la stessa maestra Abbate ha con maestrìa dipinto alcuni elementi dei quadri più noti dell’artista russo, quali “La cavalcata” e “Sopra Vitebsk” , che attraverso la danza delle ballerine poste accanto alle stesse opere, hanno pienamente incarnato la poetica dell’artista e la sua visione sognante e fantastica del mondo e dei sentimenti. La maestra Abbate, attraverso la selezione di alcune sue allieve, come Giuliana Pasqualino, Suami Moscato, Gloria D’Agostino, Shally Monserrato e Paola Milioto ed avvalendosi anche della collaborazione di Graziana Marici, Sofia Zappalà, Martina Vella e Gaia della compagnia di danza Tecne del maestro Alosha, maestro di Hip Hop e contaminazioni di fama internazionale, da quest’anno anch’egli insegnante dell’ Opificio Artistico, ha così messo in scena un passionale omaggio a Chagall e al suo amore per la moglie, musa e compagna di una vita Bella Rosenfeld, Ad accogliere all’ingresso del Castello il selezionato parterre invitato all’evento, due figure di donne immaginifiche ed eteree che si sono stagliate altissime sopra gli invitati, una rappresentante un angelo dalle grandi ali piumate e l’altra una violinista di uno strumento luminescente, che trasposte dalle opere alla realtà, hanno animato quegli angeli e quei violinisti volanti che spesso appaiono nei suoi dipinti, emblematici del bisogno di Chagall di distaccarsi dalle meschinità terrene fino a raggiungere le bellezze offerte da chi osserva la realtà dall’alto della fantasia. Una volta raggiunto il salone di accoglienza degli ospiti, la sala delle armi, gli invitati hanno infine potuto godere dello spettacolo di danza e teatro messo in scena dall’Opificio Artistico, incontrando quindi Chagall interpretato dall’attore Andrea Rizzo, che in un coinvolgente monologo ha illustrato il significato del suo percorso artistico e di come ne fosse stato influenzato dall’amore per la moglie Bella, la quale si è poi palesata dinnanzi al marito attraverso una ballerina, vestita come veniva riportata sui suoi dipinti, portando con se tre colori, il nero, simbolo dell’orrore della morte che l’ha strappata a lui, il viola, la metamorfosi e il cambiamento e il rosso, la vita che continua grazie all’amore che ci permette di essere felici e vedere il mondo come con gli occhi di un fanciullo, che ha così versato ad uno ad uno sui corpi nudi di tre ballerine adagiate sul pavimento che a contatto con il colore hanno preso vita, animandosi e colorando il mondo a loro circostante, emozionando il pubblico con una suggestiva coreografia di danza contemporanea, mentre infine Chagall e Bella, attraverso i loro interpreti, hanno concluso l’esibizione accompagnando i loro ospiti lungo la mostra dove hanno poi ritrovato disposte lungo tutto il percorso altre danzatrici che hanno raccontato con talento la forza vibrante delle emozioni che hanno preso forza e vita attraverso i loro passi come fossero delle leggiadre tele danzanti. Grande soddisfazione da parte di ospiti ed organizzazione dell’evento, con cui continua il fortunato sodalizio iniziato lo scorso anno con la mostra su Picasso generando eccellenti risposte e confermando il riconoscimento della qualità del percorso artistico offerto dalla maestra Abbate che viene risaltato ancora una volta anche al di fuori della realtà locale come una risorsa virtuosa.

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