“Licenziamento illegittimo”, nuova decisione favorevole ad ex lavoratore della Turco

 
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Gela. Sono diverse le decisioni dei giudici civili del tribunale che negli ultimi mesi hanno accolto i ricorsi presentati dagli ex lavoratori della Turco. L’azienda edile, tra le principali dell’indotto di raffineria, ha poi perso definitivamente i contratti che la legavano al cane a sei zampe. Un nuovo verdetto favorevole ad un ex operaio della società è stato emesso dal giudice Elena Kildani, che ha accolto il ricorso presentato dal legale Davide Catania, nell’interesse proprio del lavoratore. Anche in questo caso, con un provvedimento di licenziamento che venne comunicato nel febbraio di un anno fa, è stata accertata la violazione di almeno un parametro ritenuto essenziale. L’azienda non ha precisato i criteri di scelta adottati per individuare i dipendenti da tagliare. Al ponteggiatore sarebbe stato solo comunicata la scelta, da legare ad alcune commesse di lavoro non più rinnovate (nei mesi successivi la crisi si accentuò alimentando forti proteste degli operai). Nel ricorso presentato dal legale dell’ex dipendente, tra le altre cose, si fa riferimento all’assenza di indicazioni precise sui parametri di scelta.

L’azienda, costituita in giudizio, ha sottolineato come l’operaio sia poi stato assunto da un’altra società dell’indotto, come definito da una serie di accordi sindacali. Motivi che il giudice non ha ritenuto sufficienti, dichiarando invece l’illegittimità di quel licenziamento e il diritto alla reintegra, anche se la Turco non è più attiva nell’indotto di raffineria. Come indicato anche in altri verdetti dello stesso tipo, è stato riconosciuto l’ottenimento delle retribuzioni non dovute.

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