Moderati-Dc all’unisono, centrodestra “ufficiale” vincolato dal patto FdI-FI: sfuma soluzione unitaria?

 
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Il coordinatore FdI Scuvera e il commissario Dc Licata

Gela. L’abbrivio iniziale che sembrava portare ad una rapida finalizzazione di una sorta di campo largo per le amministrative di giugno, in chiave moderata e di centrodestra, inizia a fare i conti con accordi che sia Palermo sia Roma non vogliono mettere in discussione. Così, sembra piuttosto stringente l’asse Fratelli d’Italia-Forza Italia. Il patto, già attuato a Caltanissetta sempre per le imminenti amministrative, deve tenere anche in città. In questi ultimi giorni, ci sono stati contatti tra i moderati e pezzi del centrodestra, soprattutto forzista. I meloniani non recedono dalla proposta avanzata, la candidatura a sindaco del capogruppo consiliare Vincenzo Casciana. I vertici del partito del premier Meloni non sembrano per nulla intenzionati a barattere la leadership d’area e pure la soluzione di un’intesa larga con i moderati non pare essere al primo posto nel taccuino dei dirigenti FdI. Sia ieri che oggi non sono mancati contatti e incontri. Sicuramente, i cuffariani della Dc sono ancora più convinti che si debba lavorare con i moderati. L’input lo stanno dando il segretario provinciale di Italia Viva Giuseppe Ventura e il commissario Dc Giuseppe Licata. I cuffariani, la scorsa settimana, sono stati i primi a lasciare la riunione del centrodestra, per nulla convinti dalla soluzione Casciana. Da quel momento, è partito il forcing per arrivare ai moderati che avevano già annunciato “Gela al centro”, kermesse di inizio aprile probabilmente volta a rendere pubblica la decisione di schierare un candidato a sindaco. Nel frattempo, Ventura e le altre anime moderate non disdegnano il dialogo per rafforzare il fronte. Quello con la Dc pare quasi del tutto finalizzato, sfruttando la direzione ormai intrapresa da Renzi e Cuffaro, vicini ad un abbraccio nazionale per un progetto fianalizzato alle europee e non solo. Al momento, non sembra così facile per gli azzurri di Forza Italia mollare il ticket con Fratelli d’Italia. In questi giorni, pure attraverso il parlamentare Ars Michele Mancuso, c’è stata più di qualche interlocuzione con il tavolo moderato. Un candidato unico per la poltrona di primo cittadino non è uno scenario così immediato da finalizzare. I moderati comunque si stanno muovendo anche nell’ipotesi di un ampliamento solo parziale. In questi ultimi giorni, è stata riaperta la pista di una possibile candidatura dell’ingegnere Grazia Cosentino, ex dirigente comunale e attuale responsabile tecnico di Impianti Srr. Per molti, sarebbe la scelta maggiormente sponsorizzata proprio da renziani e cuffariani. Sembrava che il campo largo, con pezzi del centrodestra, potesse essere organizzato proprio intorno alla sua discesa in campo. Nel centrodestra “ufficiale”, il partito della Meloni vorrebbe invece dare priorità ad una candidatura che sia espressione diretta, senza perdere terreno nè dagli alleati d’area nè dai moderati. A Palermo e a Roma, FdI depotenziata, in città, piace poco.

Sullo sfondo rimangono ancora altre soluzioni, sulle quali ragionano i pezzi del puzzle che non si sono incastrati. Gli autonomisti dell’Mpa una certezza ritengono di averla. Non hanno mai ammainato la bandiera del dottor Rosario Caci, che continua ad essere considerato la punta principale per una candidatura a sindaco, in grado di aggregare più forze. L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, nei tavoli nazionali, sembra propendere per accordi con il centrodestra “ufficiale”, in primis FdI e FI. E’ uno schema che può trovare riscontro per le amministrative in città? Gli autonomisti si muovono e sono piuttosto richiesti. Il gruppo che si rifà all’ex presidente della Provincia Pino Federico ha avuto contatti con i lombardiani, sulla scia di un passato che li accomuna. L’ex deputato Ars e i suoi, una soluzione certa non l’hanno ancora resa nota. Potrebbero presentare un progetto alternativo, sempre nella dimensione del centrodestra. Al tavolo dei partiti d’area, Federico e i suoi non sono stati invitati: cosa che non è passata sottotraccia. C’è poi il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito che a sua volta vorrebbe dare più di un contributo alla città, senza limitarsi alla sola candidatura all’assise civica. Non ha mai smesso di ribadire la vicinanza a Forza Italia ma al contempo non abiura per nulla i rapporti di amicizia con il consigliere comunale FdI Salvatore Scerra e con esponenti del gruppo di Federico, a partire dall’altro consigliere comunale Gabriele Pellegrino. Furono i tre in assoluto più votati alle amministrative di cinque anni fa. Il quadro complessivo non è delineato del tutto. Quello di centrodestra doveva essere un blocco granitico, almeno nelle previsioni, ma ad oggi potrebbe invece sviluppare più candidati a sindaco. L’avvocato Lucio Greco, intanto, non può trascurare queste dinamiche, nell’attesa di far conoscere la sua volontà. Una ricandidatura, in un contesto così magmatico, non è semplice da costruire. Il primo cittadino dovrà avere certezze su liste e partiti a supporto. Nel centrodestra “ufficiale” e ancora tra gli autonomisti e i moderati, si fa fatica ad individuare potenziali alleati dell’avvocato.

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