Morti al Clorosoda, i periti chiedono un termine: slitta ancora la relazione

 
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Gela. Un ulteriore termine per ottenere la documentazione Inps di almeno quattro ex lavoratori del reparto clorosoda della fabbrica Eni, compreso il defunto Salvatore Mili. Lo hanno chiesto i componenti del collegio peritale incaricati di stilare la propria relazione sul caso dei lavoratori di quello che è stato ribattezzato reparto killer.

Termine che è stato concesso dal giudice delle indagini preliminari Domenico Stilo.
A questo punto, si profila un ritardo nelle procedure di deposito della relazione. Il termine era stato fissato proprio per la fine di luglio. Bisognerà capire se, quest’ulteriore termine chiesto dai periti, consentirà ugualmente il deposito della relazione prima dell’udienza già fissata per il prossimo 1 ottobre. Sono circa cento le persone offese, tra ex lavoratori del reparto clorosoda e familiari dei colleghi deceduti.
Allo stato attuale, è in corso l’incidente probatorio, una fase d’indagine essenziale per acquisire tutti gli elementi da utilizzare, eventualmente, nel proseguo. Il procedimento si protrae da circa due anni. Tra gli indagati, ci sono diversi ex dirigenti della fabbrica di contrada Piana del Signore, avvicendatisi nel corso degli anni.
Molti parenti delle vittime, con in testa la famiglia Mili, chiedono di fare chiarezza sulla fine dei loro cari. Tra i legali delle parti offese, ci sono gli avvocati Emanuele Maganuco, Filippo Spina, Giuseppe Fiorenza, Fabio Fargetta, Vittorio Giardino e Luigi Fontanella.

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