Nè lavoratori, nè precari: 105 ex Rmi rischiano di essere i “nuovi poveri”

 
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Gela. Si rischia di creare nuovi poveri attraverso gli ex Rmi. Ne è convinto Ignazio Giudice, segretario della Cgil, che ha incontrato l’assessore ai Servizi Sociali Ugo Costa per affrontare il futuro lavorativo di 105 lavoratori lavoratori del reddito minimo d’inserimento.

Sono precari inseriti nei cantieri di servizio presentati di anno in anno dal Comune di Gela. I 105 lavoratori prestano servizio per il Comune attraverso un finanziamento regionale da circa 12 anni. Per effetto di una legge anomala non hanno nessuna copertura previdenziale tanto che ci sono lavoratori con 50 anni d’età e con 2 anni di contributi previdenziali ai fini pensionistici.

La Cgil ha consegnato all’assessore Costa alcune proposte nella consapevolezza della crisi finanziaria che attraversano i Comuni ma anche nell’intendo di applicare un metodo di lavoro che tende a premiare le competenze da utilizzare come patrimonio professionale per il Comune in tutti gli ambiti della pubblica amministrazione. Dagli appalti banditi ai servizi erogati dalle società che vivono anche attraverso fondi derivanti dal bilancio comunale.

“Costa ha dimostrato attenzione sul metodo raggiungimento l’accordo con la Cgil di affrontare e definire la questione entro poche settimane – ha spiegato Giudice – anche in considerazione della proroga che, ufficiosamente, impegna i lavoratori fino a dicembre prossimo.

Il sindacato coinvolgerà le istituzioni per definire e risolvere una vertenza che potrebbe, attraverso la stabilizzazione dei lavoratori, giovare nei costi dei servizi erogati dal Comune. All’incontro era presente una folta delegazione di lavoratori.

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