Nomine tra i manager della sanità, a processo Crocetta ed ex componenti staff

 
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L'ex presidente della Regione Rosario Crocetta

Caltanissetta. L’inchiesta, che ha poi portato al processo, si concentrò su presunte forzature politiche per imporre nomine manageriali in alcune Asp siciliane, Catania, Caltanissetta ed Enna. La procura nissena aveva chiesto l’archiviazione, non individuando elementi per portare avanti le contestazioni. Il gip però dispose l’imputazione coatta. Le accuse vengono mosse all’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, all’avvocato Ferdinando Maurelli, all’allora componente della segreteria dello stesso Crocetta, Enrico Vella, e al medico Vittorio Virgilio. Come riporta Livesicilia.it, a fine ottobre i giudici di Caltanissetta hanno deciso che per le posizioni di Crocetta e Virgilio siano i magistrati di Catania ad occuparsene. Al medico, che in quel periodo dirigeva l’unità di chirurgia vascolare del nosocomio etneo “Garibaldi-Nesima”, viene contestato di aver preteso da un medico del reparto un numero di ricoveri tale da occupare tutti i posti disponibili. Secondo le accuse, ci sarebbero stati casi di ricoveri non giustificati. L’utilità di Virgilio sarebbe consistita nell’ottenere il massimo fatturato per la struttura sanitaria, evitando che arrivasse un direttore di Divisione, mantenendo così “il proprio potere con conseguenziale utilizzo a proprio piacimento della sala operatoria della struttura per il trattamento chirurgico dei propri pazienti privati”. Crocetta, invece, sarebbe intervenuto nei confronti dell’ex manager dell’Asp nissena Carmelo Iacono per ottenere la nomina a direttore sanitario di Marcella Santino (ancora oggi nel management dell’Azienda sanitaria provinciale).

Lo stesso avrebbe fatto con il manager dell’Asp catanese Ida Grosso per la nomina a direttore sanitario di Franco Luca, legato politicamente all’ex governatore siciliano. Caso analogo all’Asp di Enna, con la nomina di Emanuele Cassarà, sempre alla direzione sanitaria. Nessuno dei manager è a giudizio. Per i pm che condussero l’indagine si sarebbe trattato di un esercizio legittimo di scelte discrezionali. Per questo motivo non avevano ravvisato eventuali illeciti. Per le posizioni di Maurelli e Vella saranno invece i giudici del tribunale di Caltanissetta a valutare.

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