Occhipinti morì sulla Gela-Vittoria, in appello disposta perizia: accertamenti su dinamica incidente

 
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L'imprenditore morì subito dopo lo schianto

Gela. Servono nuove verifiche per accertare la dinamica dello schianto mortale che costò la vita all’imprenditore Santo Occhipinti, deceduto a bordo della sua Mercedes classe E, lungo un tratto della Gela-Vittoria. Titolare di diverse attività in città, per lui non ci fu nulla da fare. Morì a causa delle gravissime ferite riportate. Nel luglio dello scorso anno, con l’accusa di omicidio colposo, è stato condannato Rocco Mondello, che era alla guida della Ford Focus che impattò con la Mercedes dell’imprenditore. I legali che lo rappresentano, gli avvocati Joseph Donegani ed Emanuele Maganuco, hanno ottenuto la riapertura dell’istruttoria ed è stato incaricato un perito, che dovrà effettuare una ricostruzione tecnica, per approfondire ulteriormente la dinamica. Già in primo grado, la difesa dell’imputato aveva sostenuto l’esigenza di un riscontro peritale, dato che in fase di indagini non ci fu la nomina di un esperto. Il consulente di parte, incaricato dalla difesa, presentò delle conclusioni che escludevano la responsabilità di Mondello. In primo grado, è però arrivata la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione. Sentenza che è stata impugnata davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, che adesso vogliono avere maggiori riscontri.

Secondo la linea d’accusa, lo scontro tra la Focus e la Mercedes avvenne solo per responsabilità dell’imputato, che avrebbe affrontato un tornante ad altissima velocità, perdendo il controllo. Avrebbe prima impattato contro una Fiat Panda che precedeva l’auto di Occhipinti e poi non ci fu possibilità di evitarla. La difesa ha sempre avanzato una dinamica alternativa, ritenendo che si dovesse focalizzare l’attenzione sul primo impatto tra l’auto di Occhipinti e la Fiat Panda, sollevando dubbi sul fatto che l’imprenditore avesse la cintura protettiva. Tutti aspetti che il perito dovrà analizzare. I familiari della vittima sono parti civili, con il legale Giuseppe Cammalleri. Responsabile civile nel giudizio è la compagnia assicurativa, con l’avvocato Claudia Caizza.

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