Pnrr e autonomia differenziata, Di Cristina con tanti big dem: “Né vinti né vincitori”

 
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Gela. Un partito unito è possibile ma il Pd “è per sua stessa natura plurale”. Questa mattina, il componente della direzione nazionale dem Peppe Di Cristina ha messo insieme l’ex ministro Paola De Micheli (attuale parlamentare nazionale e suo riferimento), l’altro deputato Anthony Barbagallo e il capogruppo Ars Michele Catanzaro. A Villa Dorica, si sono rivisti i numeri della campagna elettorale dello scorso anno, quando Di Cristina fece partire la corsa per l’Ars, conclusasi con il traguardo non raggiunto sul filo di lana. Pnrr, infrastrutture e la battaglia politica contro l’autonomia differenziata, sono stati i punti nevralgici del confronto. Di Cristina e De Micheli non hanno per nulla nascosto i timori evidenti per una sanità locale mortificata dai tagli e per un territorio che ha bisogno di investimenti e che non può perdere il treno dei fondi Pnrr. “Paola De Micheli – ha spiegato Di Cristina – sta dimostrando un impegno incredibile per questo territorio. In un mese, è già venuta in visita due volte e spesso è anche più informata di me sui temi che riguardano la Sicilia”. Facile notare che al simbolo del Pd collocato un po’ ovunque non ha fatto seguito la presenza della segreteria cittadina. Non c’era il segretario Guido Siragusa che in più occasioni, negli ultimi mesi, ha parlato della necessità di non far prevalere linee correntiste. In prima fila, invece, si è visto l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. Insieme a lui, diversi aderenti al laboratorio “PeR”. C’erano i Giovani democratici e Giuseppe Favitta (uno dei pochi rappresentanti della segreteria locale) così come non sono mancati i democratici della prima ora e il parlamentare Ars uscente Giuseppe Arancio. Di Cristina ha voluto ringraziare diversi amministratori locali del Pd che sono arrivati da vari Comuni della provincia. Così come Siragusa, non c’era il segretario provinciale del partito Renzo Bufalino, che in settimana insieme al presidente Massimo Arena ha elogiato “il rinnovamento” avviato dal gruppo locale. Per Catanzaro, il partito “deve concentrarsi su priorità come investimenti e infrastrutture” e meno “su dove si deve collocare”. Al tavolo degli interventi, la linea politica è sembrata molto chiara, il Pd va avanti se all’area di sinistra si integra quella della tradizione cattolica.

L’ex ministro De Micheli non ha negato che dovrà essere la segreteria Schlein a dare segnali in direzione dell’unità. Dalla portualità e fino all’industria, passando per il diritto alla salute, i dem presenti si sono espressi in una prospettiva che non veda il territorio marginalizzato “come invece vogliono le destre”. Il focus rimane assai concreto contro l’autonomia differenziata. Sugli investimenti e sui programmi di finanziamento, sui quali l’amministrazione comunale punta parecchio seppur in una congiuntura macchiata dalla crisi finanziaria, Di Cristina non ha escluso un sostegno del partito ma nessuna sponda politica alla giunta. Il neo componente della direzione nazionale e diverse anime che si muovono intorno al Pd hanno voluto radunare un pezzo consistente della vita partitica democratica (a breve sarà presentata l’associazione”Rigenerazione democratica”), probabilmente per far capire che non si sentono affatto “sconfitti” dopo le primarie che hanno segnato, pure in città, l’affermazione del segretario Schlein. “Dopo un congresso – ha chiosato Catanzaro – non ci sono mai né vinti né vincitori”.

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