“Qualità abitare”, non c’è ancora la notifica del decreto ministeriale: procedure ferme

 
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Di Stefano e Faraci nel corso della presentazione dei progetti di "Qualità abitare"

Gela. Il programma di finanziamento è ambizioso e destina a Palazzo di Città un totale di trenta milioni di euro. Fondi, previsti nel sistema di “Qualità dell’abitare”, che serviranno a coprire gli interventi di riqualificazione di due vaste aree della città, una nella zona che ricomprende il mercato ortofrutticolo e fino al sito archeologico dell’ex stazione ferroviaria; l’altra, invece, tocca i quadranti del lungomare e fino all’Orto Fontanelle. Il decreto, firmato direttamente dal ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, è già stato emesso ad ottobre. Dopo oltre due mesi, però, manca la notifica e a Palazzo di Città si attende ancora. “Stiamo aspettando la notifica del decreto, che ci permetterebbe di avviare tutte le procedure preliminari, anzitutto per la progettazione – dice il vicesindaco Terenziano Di Stefano che segue il programma “Qualità dell’abitare” – purtroppo, anche al ministero dovrebbero iniziare a capire che ci sono delle scadenze e comunque tutto, compresi i lavori, dovrà concludersi nel 2026”. Al momento, la notifica non c’è stata, anche se l’assessore Di Stefano, già da tempo ha fatto partire tavoli tecnici, coinvolgendo i professionisti che hanno collaborato alla preparazione degli elaborati con i progetti, le commissioni sviluppo economico e urbanistica e il senatore Pietro Lorefice. Il gruppo tecnico ha inoltrato agli uffici ministeriali anche un cronoprogramma aggiornato, che in realtà era già stato trasmesso con largo anticipo.

“Abbiamo fatto tutto quello che era previsto – aggiunge Di Stefano – ho preso contatti anche con il senatore Lorefice, così che possa avere qualche riscontro in più, direttamente dai funzionari del ministero. Non possiamo che aspettare”. Una situazione analoga, proprio il vicesindaco si trova ad affrontarla nelle procedure di “Agenda Urbana”. Tutti i passaggi previsti sono stati coperti con ampio anticipo e si va verso le gare per l’affidamento dei lavori. Mancano, però, le notifiche dei decreti di finanziamento, nonostante quella coordinata in municipio sia una delle “Agende Urbane” più efficienti. Roma e Palermo, ad oggi, non sempre hanno dimostrato celerità quando si tratta di chiudere procedure che consentirebbero di arrivare a lavori importanti per il territorio, anzitutto a livello di occupazione.

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