Sanità e diritto alla salute, domani sit in Cgil: “Politica sia attiva non solo per i voti”

 
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Il segretario Cgil Moncada

Gela. Una grande mobilitazione messa in campo dalla Cgil per la salvaguardia della sanità e per garantire il diritto alla salute. Il sindacato è focalizzato sulla  difesa della salute come diritto fondamentale delle persone e delle comunità e per la piena attuazione dell’art.32 della Costituzione. Domani è previsto un sit in a Caltanissetta, davanti il presidio ospedaliero “Sant’Elia” per ribadire la posizione e la contrarietà verso chi continua a compromettere il diritto alla salute e il valore del Servizio sanitario nazionale. “Partiamo sempre dai territori per il valore che le nostre comunità rappresentano e da qui diamo il via ad una campagna di mobilitazione che ci vedrà successivamente manifestare a Palermo per poi confluire in una manifestazione nazionale. Vogliamo far arrivare dappertutto la nostra voce insieme a quelle di associazioni, cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori stanchi di essere presi in giro da una politica che continua a giocare con la salute delle persone noncurante delle difficoltà di chi deve curarsi e non lo può fare. La Sicilia è tra le Regioni con maggiore indice di fuga, la mobilità sanitaria ha generato un debito di oltre 177 milioni di euro e la condizione in cui versa la nostra sanità è sotto gli occhi di tutti. È arrivato il momento di invertire questa rotta: gli ospedali chiudono in diverse province siciliane interi reparti vengono smantellati e accorpati e le liste d’attesa continuano a essere lunghe sottoponendo i malati a estenuanti attese o se possono pagare a rivolgersi ai privati.In un quadro generale di mancanza di investimenti a farne le spese sono le persone più povere e quelli più fragili come i tanti anziani”, dice il segretario confederale Cgil Rosanna Moncada.

“L’inerzia e l’incapacità che subiamo ci indignano, come cittadini, come lavoratori, come utenti, come pazienti, e alimenta quella sfiducia da parte della gran parte delle persone che diventa sempre più evidente. Le scelte di una classe politica che non ha assolutamente interesse e cura verso i propri territori come se i nostri rappresentanti politici  non dovessero mai ammalarsi e mai dover ricorrere alle cure. E’ tempo di campagna elettorale e sicuramente tante saranno le promesse e le intenzioni ma chi si appresterà a rappresentarci  deve avere la consapevolezza che non è più tempo di parole ma  lo dovrà fare attraverso fatti concreti evitando  di sensibilizzarsi solo al momento di recuperare voti e consensi. E’ dunque tempo di mobilitazione per il rilancio di un sistema che interessa tutti, dai più piccoli ai più anziani e tutto il personale sanitario”, conclude Moncada.

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