Secondo tratto lungomare, battute finali con conferenza servizi ma chiesta nuova verifica

 
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Gela. Oggi è fissata l’ultima tappa, almeno su un piano meramente autorizzativo, nella lunga procedura del progetto per il secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia, destinato a dare continuità ai lavori che portarono alla realizzazione del primo. E’ prevista la conferenza di servizi che dovrebbe chiudere il cerchio. Potrebbero però volerci altri passi, piuttosto inattesi. Sembra che dalla soprintendenza sia pervenuta la richiesta di un’ulteriore verifica di interesse archeologico dell’area al centro degli interventi e di un parere in tal senso. Uno sviluppo decisamente inaspettato, soprattutto nelle stanze dell’amministrazione comunale e dei tecnici che stanno seguendo il percorso in essere. Durante la riunione, probabilmente, si approfondirà anche questo punto. L’amministrazione comunale riuscì a riprendere l’investimento pubblico, inizialmente finito sotto la tagliola dei definanziamenti decisi dal governo regionale. I fondi per circa cinque milioni di euro scaturirono dal programma “Rigenerazione urbana”. Di recente, inoltre, proprio da Palermo sono arrivati stanziamenti, per un totale di non meno di un milione di euro, fondamentali per affrontare i costi delle demolizioni degli ex lidi “Conca d’oro” e “Eden”, ormai del tutto in disuso e di fatto abbandonati al loro destino. La situazione finanziaria che si sta sviluppando in municipio, ormai prossima al dissesto, non permette infatti “nuovo indebitamento” e così la giunta ha optato per destinare i fondi pervenuti proprio alle demolizioni. Si aggiungono a quelli iniziali a copertura dell’intero progetto.

Nonostante le enormi difficoltà di bilancio, l’iter non si è fermato. Il sindaco Lucio Greco e l’assessore ai lavori pubblici Romina Morselli, con l’intervento anche del settore sviluppo economico affidato all’assessore Francesca Caruso, hanno posto il capitolo del secondo tratto del lungomare nella lista delle priorità. L’obiettivo a breve scadenza è la gara per l’appalto ma la richiesta della soprintendenza potrebbe incidere sui tempi.

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