Sentenza, salva-ineleggibili e il candidato a sindaco, il caso FdI piomba sul tavolo del centrodestra

 
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Il parlamentare Ars Catania e il coordinatore cittadino Scuvera

Gela. Il centrodestra deve sciogliere la riserva e definire il perimetro programmatico e i nomi da presentare alle urne per le amministrative, in città. L’intesa sembra ormai cosa fatta per la corsa al municipio di Caltanissetta. Il candidato a sindaco, salvo sorprese, avrà il simbolo di Forza Italia. In città, patto vorrebbe che l’alleanza la guidino i meloniani. Oggi, dovrebbe tenersi una nuova riunione del tavolo provinciale. Di punto in bianco, anche se era attesa, è piombata a centrotavola la sentenza del tribunale di Palermo che ha dichiarato l’ineleggibilità dell’attuale parlamentare Ars Giuseppe Catania, tra i big territoriali del partito della Meloni. Una decisione che potrebbe interrompere la sua esperienza palermitana e dare inizio a quella del coordinatore cittadino Salvatore Scuvera, che subentrerebbe. Catania, ieri stesso, ha subito annunciato l’appello e per ora va avanti bloccando gli effetti di un avvicendamento che altrimenti sarebbe stato cosa fatta. Intorno a Fratelli d’Italia, partito tra quelli di richiamo nell’area del centrodestra locale, sicuramente si addensano dubbi di strategia. Già il ricorso presentato da tre elettori vicini al partito gelese aveva in parte scompaginato i piani. La sentenza e le relative motivazioni hanno sviluppato una fase ulteriore. I meloniani della prima ora, in città, stanno con Scuvera e guardano con molta diffidenza a ciò che sta accadendo all’Ars, con un nuovo tentativo di far passare un’interpretazione autentica ad alimentare una norma già ribattezzata “salva ineleggibili”. C’era stato un primo atto, saltato in fase di lavori propedeutici alla finanziaria.

Seppur non volendo finire sotto i riflettori, c’è chi parla, anche nel partito locale, di “una casta che vuole autotutelarsi”. Catania sicuramente non intende rinunciare all’esito elettorale e si affiderà al secondo grado per tentare di ribaltare l’esito. Scuvera, fino ad oggi, non avendo proposto il ricorso, non può che attendere le pronunce dei giudici. Se diventasse parlamentare regionale, in città e sul territorio gli equilibri potrebbero variare. Il tavolo provinciale del centrodestra non può trascurare questo avanzamento della querelle interna a Fratelli d’Italia. Qualcuno già ritiene che Catania possa spingere per eventuali garanzie politiche, nell’ipotesi di un’uscita forzata dal parlamento regionale. Ci sono le elezioni provinciali che potrebbero ritornare e assegnare ruoli di peso. Tutto rimane in essere pure per la scelta del candidato a sindaco. Tra le fila FdI, i potenziali aspiranti non sono mai mancati. Una scelta definitiva non è stata fatta e la pronuncia dei giudici palermitani è un’onda che potrebbe trascinare verso soluzioni che non destabilizzino troppo la struttura portante di un partito chiamato a guidare la coalizione. A livello provinciale, una mediazione tra i sostenitori di Catania e il gruppo soprattutto gelese si è manifestata con il congresso che ha dato la presidenza a Gianluca Nigrelli e la vicepresidenza per l’area sud al consigliere comunale Ignazio Raniolo (tra i meloniani del blocco storico). In ballo rimane lo scranno all’Ars che potrebbe incidere non poco sulla corsa verso il dopo-Greco.

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