Si al rendiconto e maggioranza ai minimi, Ventura accusa Fava: “E’ un fascista!”

 
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Il dirigente al bilancio Alberto Depetro in aula

Gela. Passano le misure d’aggiustamento dettate dai rilievi della Corte dei conti e il rendiconto 2013 ma la maggioranza consiliare s’interroga e, soprattutto, si conta.

“Preannuncio il mio voto favorevole – ha precisato il capogruppo democratico Giacomo Gulizzi – il sindaco, però, deve immediatamente verificare quale maggioranza, al momento, lo stia sostenendo. Non si può pensare che a votare gli atti debbano sempre essere i soliti dodici kamikaze. Il ruolo del consigliere comunale non è fatto per la passerella politica o per ottenere visibilità. Le assenze sono sistematiche. Inoltre, il sindaco dovrebbe verificare la sussistenza di eventuali responsabilità dirigenziali soprattutto sul fronte dei debiti fuori bilancio. Vorrei ricordare a tutti che, anche negli anni precedenti, sono sempre stati previsti gli impegni spesa per coprirli ma, stranamente, sparivano senza motivo. Di quei fondi, evidentemente, si è fatto un uso diverso”.
I buchi di maggioranza sono stati confermati, nella sua risposta, proprio dal sindaco. “Finalmente – è intervenuto – in quest’aula si fa politica. Chi si assenta sarà sicuramente più furbo degli altri ma, di certo, non è un buon consigliere. A questo punto, bisogna fare chiarezza sull’operato di tutti. Il segretario generale avrà mandato per accertare se i singoli settori comunali abbiano trasmesso l’elenco dei debiti fuori bilancio e, in caso affermativo, se si possa parlare di elenchi comunque veritieri”.
Una seduta proficua, almeno stando agli obiettivi preannunciati dallo stesso sindaco, durante la quale non sono mancati attimi di tensione. “Lei è un fascista – ha urlato il consigliere Antonino Ventura in direzione del presidente del civico consesso Giuseppe Fava che intanto gli chiedeva di terminare l’intervento – il consiglio comunale non è casa sua”. Netta la risposta di Fava che ha inizialmente chiesto di allontanare dall’aula il consigliere. “Lei – ha risposto – mi offende. Questo è un vero oltraggio”.
Rabbia stemperata nei minuti successivi, tanto da indurre i due ad un’immediata riconciliazione. Il democratico Vincenzo Cirignotta e il rappresentante Udc Guido Siragusa, invece, non hanno fatto mancare il proprio apporto al sindaco.
Proprio Cirignotta ha bacchettato “i tanti papabili candidati a sindaco che dovrebbero ringraziare l’amministrazione Fasulo per gli interventi garantiti sul fronte contabile”. Ancora più chiaro, l’esponente Udc. “I buoi – ha precisato utilizzando una metafora – non sono fuggiti perché l’amministrazione Fasulo ha deciso di aprire il recinto. Il recinto, invece, è stato aperto da precedenti gestioni di Palazzo di Città. Noi non abbiamo responsabilità”.
Un netto appoggio in aula al sindaco è stato garantito e ribadito dal capogruppo autonomista Giuseppe Collura. “Noi siamo in aula – ha precisato – per essere leali e continueremo ad esserci”. Mentre il dirigente del settore bilancio Alberto Depetro ha confermato l’assenza di qualsiasi rischio di sforamento del patto di stabilità per il 2013, descrivendo tutti gli interventi contabili fissati per andare incontro alle richieste dei magistrati contabili, il sindaco veniva sferzato dai due consiglieri di Articolo 4 Terenziano Di Stefano e Giuseppe Di Dio.
“Ma lo volete capire – ha attaccato Di Dio – che la Corte dei conti non si è interessata alla vicenda dei debiti fuori bilancio quanto, piuttosto, ad individuare un circuito organizzativo tendente all’elusione? Le responsabilità non sono da ricercare in quest’aula ma tra coloro che hanno predisposto gli atti da portare sul tavolo”.
Coerenza tra le misure d’adeguamento portate in aula dalla giunta e i numeri del futuro bilancio di previsione 2014 è stata chiesta dal socialista Piero Lo Nigro. Così come, voto favorevole è stato preannunciato dal centrista Giuseppe Morselli convinto che “l’amministrazione abbia dimostrato la buona volontà di porre rimedio alle manchevolezze del passato sul piano contabile”. Un sì alle misure d’adeguamento è stato addirittura espresso dal consigliere d’opposizione Luigi Farruggia del Nuovo Centro Destra.
Così, la delibera di giunta contenente il piano di risposta ai rilievi mossi dai magistrati della Corte dei conti è definitivamente passata con quattordici voti a favore e due contrari. Animi ancora accesi, però, durante l’esame del rendiconto 2013.
“Votare questo rendiconto – ha precisato lo stesso Luigi Farruggia – è come piazzarsi sui binari con un treno in corsa. Ho capito perché avete ugualmente deciso di approvarlo. Siete dei moderni tribuni romani che pur di evitare di finire in disgrazia erano pronti a tagliarsi le vene”.
Molti dubbi, ancora, sono stati espressi da Terenziano Di Stefano di Articolo 4. “Ma come si fa a votare un rendiconto o il successivo bilancio di prevsione – ha chiesto al collegio dei revisori e al dirigente Depetro – senza avere un elenco completo di debiti e crediti delle società partecipate dall’ente comunale o senza una relazione dell’organo esecutivo? Molta documentazione richiesta non è ancora pervenuta ma l’amministrazione ha scelto di non bloccare il termine di venti giorni per la presentazione degli emendamenti. E’ assurdo”.
Acqua sul fuoco è stata gettata nuovamente da Guido Siragusa che ha escluso l’ipotesi, paventata da molti anche durante la seduta, di eventuali reati penali qualora dovessero emergere anomalie rispetto al rendiconto 2013 dopo i casi dei tre anni precedenti finiti nel mirino dei magistrati contabili. Collegio dei revisori e dirigente al bilancio, alla fine, hanno escluso qualsiasi ipotesi di sforamento del patto di stabilità.
Se le misure d’aggiustamento sono passate con il voto favorevole di quattordici consiglieri, il sì al rendiconto 2013 è arrivato da appena tredici presenti. La maggioranza, insomma, si conferma sguarnita anche se il sindaco Angelo Fasulo sembra aver fatto dell’emergenza nei numeri in aula quasi una regola consolidata. La seduta, a conclusione della doppia votazione, è stata rinviata al prossimo lunedì.

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