Soldi in cambio di appalti, a gennaio dal gup i Mendola, Siciliano e Torrenti

 
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Gli imprenditori, Torrenti e Siciliano rispondono alle accuse in udienza preliminare

Gela. Ci sarebbe stato un presunto patto corruttivo tra amministratori locali e imprenditori. Centosessantamila mila euro versati dai fratelli Angelo ed Emanuele Mendola, non solo per acquisire il 40 per cento della Ssd “Città di Gela arl”, ma secondo gli inquirenti anche per avere la garanzia di accedere ad appalti pubblici, come quello per la manutenzione dei pali dell’illuminazione pubblica. A mediare sarebbero stati l’allora vicesindaco Simone Siciliano e il consigliere Antonio Torrenti, anche presidente della commissione consiliare sviluppo economico. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dai pm della procura, è stata fissata l’udienza preliminare. I quattro imputati dovranno presentarsi dal gup il prossimo gennaio. Le indagini si sono concentrate su quanto sarebbe accaduto quattro anni fa, al momento dell’accordo che permise ai due imprenditori, titolari della Sital impianti, di acquisire le quote della società calcistica, che poi disputò anche il campionato di serie D.

Sarà il gup a valutare le contestazioni, pesanti, mosse dai pm della procura ai quattro coinvolti, che già dopo aver avuto comunicazione della richiesta di rinvio a giudizio hanno spiegato di non aver mai commesso illeciti e di avere fiducia nella giustizia.

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