Timpazzo, Greco scrive per riunione: “Più rifiuti su decisione di chi gestisce il sito”

 
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Greco e l'amministratore della "Impianti Srr" Giovanna Picone durante la visita dell'assessore regionale Baglieri

Gela. In attesa che la Regione si pronunci sul tavolo tecnico per Timpazzo, chiesto dall’assemblea della Srr4, il sindaco Lucio Greco torna a spingere per avere un nuovo confronto, con tutti i primi cittadini dell’ambito. La scorsa settimana ha formalizzato la richiesta di una nuova convocazione dell’assemblea, che però il presidente della Srr4 Filippo Balbo non ha accolto. Secondo l’avvocato Greco, ci sono tutte le condizioni giuridiche per approfondire il contenuto delle ordinanze regionali, che secondo questa linea non obbligherebbero a dire sì a priori ai conferimenti di rifiuti da altre province dell’isola. “Tali conferimenti hanno avuto origine da precisi atti di volontà negoziale manifestati dall’organo di gestione della discarica, di cui dubito ella stessa – scrive Greco riferendosi a Balbo – abbia mai avuto reale contezza, avendo lei stesso sinora giustificato, crediamo in perfetta buona fede, la necessità di dover garantire l’apertura dei cancelli della discarica a tutti i Comuni siciliani privi di impianti, solo in ragione di un preciso e tassativo ordine superiore, contingibile e urgente, in quanto tale di necessaria esecuzione per la stessa società d’ambito cui sarebbe stato diretto e nei fatti non riscontrabile alla lettura dei suddetti provvedimenti presidenziali”. Per Greco, come aveva già precisato pubblicamente in consiglio comunale, la disponibilità ad aprire Timpazzo ai conferimenti di altri territori è arrivata dall’amministratore della “Impianti Srr” Giovanna Picone, anche se non c’è un riferimento diretto. Nella nota, inoltrata ai Comuni dell’ambito, il sindaco conferma le necessità di effettuare approfondimenti, anche per evitare la conseguenza estrema della saturazione di Timpazzo.

“Converrà, comunque, che, ancor prima della convocazione al tavolo di confronto con la Regione Siciliana – si legge ancora nella lettera riferendosi ancora a Balbo – sia quantomeno opportuno pervenire ad una più completa rivalutazione della vicenda, alla luce dei reali contenuti delle due ordinanze presidenziali sopra dette e dei provvedimenti autorizzativi, e non dispositivi, al conferimento dei rifiuti, emessi dalla direzione generale dell’assessorato all’energia. La invito, perciò, senza volontà di polemica, a volersi sincerare della fondatezza di quanto prospettatole”.

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