Un presunto patto tra mafia e politica, slitta l’apertura del giudizio: imputato anche l’ex sindaco La Rosa

 
0

Gela. Una mancata richiesta per consentire la partecipazione al giudizio di Francesco Spatola (attualmente ai domiciliari per ragioni di salute) ha fatto slittare al prossimo 7 novembre l’apertura del dibattimento nel giudizio scaturito dall’inchiesta “Polis”. I pm della Dda di Caltanissetta e i poliziotti della mobile e dei commissariati di Niscemi e Gela ritengono che l’elezione a sindaco di Francesco La Rosa sia stata resa possibile dall’interessamento dei clan. Un patto tra mafia e politica che ha portato a processo non solo lo stesso La Rosa e Spatola, ma anche Salvatore Mangione, Giuseppe Mangione, i gelesi Carlo e Giuseppe Attardi e Francesco Alesci. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Tiziana Landoni), alla fine ha deciso di attendere la prossima udienza per avviare il giudizio. In aula, l’accusa è sostenuta dal pm della Dda di Caltanissetta Luigi Leghissa. Il Comune di Niscemi, con l’avvocato Massimo Caristia, è parte civile nel procedimento.

La famiglia di cosa nostra, stando a quanto emerso dalle indagini, avrebbero appoggiato la corsa elettorale di La Rosa e del suo gruppo politico di riferimento. A processo, infatti, c’è anche un ex assessore della sua giunta, il gelese Carlo Attardi. Per gli stessi fatti, a processo è finito anche il boss Giancarlo Giugno, che per gli investigatori avrebbe avuto un ruolo nella presunta trattativa. E’ già arrivata la condanna, invece, per un altro coinvolto nell’indagine. Salvatore Ficarra è stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione, al termine del giudizio abbreviato chiesto dal suo legale di fiducia, l’avvocato Francesco Spataro. Era accusato di aver fatto parte del gruppo di cosa nostra, con stretti legami anche con la costola gelese del clan. L’ex sindaco La Rosa questa mattina era nell’aula del tribunale di Gela. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Maria Concetta Bevilacqua, Gino Ioppolo, Giuseppe D’Alessandro, Rocco Di Dio e Claudio Bellanti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here